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Comitato eridazione cinghiali Elba: Cambiare tutto per non cambiare nulla

La regione Toscana (delib­era di Giun­ta 1147 del 2020), ha siglato un accor­do con i cac­cia­tori sen­e­si per fornire carne di cinghiale da dis­tribuire nelle mense e ai mer­cati delle asso­ci­azioni di sol­i­da­ri­età per i sogget­ti in dif­fi­coltà.
Appar­ente­mente sem­bra una cosa buona e gius­ta, nel­la realtà è uno spec­chi­et­to per le allodole (per usare un eufemis­mo).
Infat­ti, nel con­cre­to, anco­ra una vol­ta la pal­la per il con­trol­lo del­la fau­na sel­vat­i­ca, in questo caso i cinghiali, rimane sal­da­mente in mano ai cac­cia­tori attra­ver­so le ATC a cui viene con­seg­na­ta la carne fres­ca.
Con tre pres­ti­giosi atenei uni­ver­si­tari pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio regionale e illus­tri scien­ziati che potreb­bero occu­par­si seri­amente del­la ges­tione del­la fau­na sel­vat­i­ca, di nuo­vo incred­i­bil­mente ci si affi­da il alle asso­ci­azioni vena­to­rie, nonos­tante il pluride­cen­nale fal­li­men­to e gli innu­merevoli dan­ni all’ambiente nat­u­rale e alle attiv­ità umane.
E’ chiaro che i cac­cia­tori non sono tan­to inter­es­sati alla carne, quan­to a con­tin­uare all’infinito il loro diver­ti­men­to. Per­tan­to niente cam­bierà se non che una parte dei cinghiali uccisi saran­no dati in ben­e­fi­cien­za e la Regione Toscana pagherà attra­ver­so le ASL (con sol­di pub­bli­ci) i costi sostenu­ti dai Cen­tri di lavo­razione sel­vaggi­na.
«Siamo par­ti­co­lar­mente con­tenti ed emozionati, per­ché oggi diamo inizio a un prog­et­to… che tes­ti­mo­nia la grande sen­si­bil­ità del­la Toscana per il bene comune e ver­so chi ha bisog­no di aiu­to — ha det­to il pres­i­dente del Ban­co ali­menta­re toscano, Leonar­do Berti — è un prog­et­to dove cias­cuno, facen­do la pro­pria parte, con­tribuisce a fare la dif­feren­za nel­la vita delle per­sone in dif­fi­coltà».
Noi invece siamo neg­a­ti­va­mente emozionati pen­san­do all’inadeguatezza dell’Ente Pub­bli­co nel­la ges­tione di un pat­ri­mo­nio nat­u­rale così impor­tante e ormai fuori con­trol­lo, dan­do a chi ha provo­ca­to il dan­no il manda­to di risolver­lo.
Se vera­mente i nos­tri ammin­is­tra­tori vogliono “pen­sare” alla vita delle per­sone in dif­fi­coltà, incom­in­ci­no a pre­oc­cu­par­si di tute­lare seri­amente gli agri­coltori che da anni sono in ginoc­chio per la volon­tà polit­i­ca e anti­sci­en­tifi­ca di assec­on­dare le asso­ci­azioni vena­to­rie.
Riguar­do la sen­si­bil­ità per il col­las­so del­la bio­di­ver­sità in con­seguen­za delle innat­u­rali immis­sioni, non abbi­amo sen­ti­to espo­nen­ti politi­ci di spic­co emet­tere un sospiro, evi­den­te­mente sot­to­va­l­u­tan­do la forza dell’argomento in ter­mi­ni elet­torali.

Comi­ta­to per l’eradicazione del cinghiale iso­la d’Elba.

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