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Manchette di prima

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Svelato il progetto vincitore per il Centro di Interpretazione del Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini a Portoferraio che sarà allestito nell’edificio storico delle ex Galeazze a Portoferraio — Isola d’Elba

L’Ente Par­co Nazio­na­le del­l’Ar­ci­pe­la­go Tosca­no e il Comu­ne di Por­to­fer­ra­io han­no sve­la­to il pro­get­to vin­ci­to­re per il Cen­tro di Inter­pre­ta­zio­ne del San­tua­rio Inter­na­zio­na­le dei Mam­mi­fe­ri Mari­ni a Por­to­fer­ra­io che sarà alle­sti­to nell’edificio sto­ri­co del­le ex Galeaz­ze a Por­to­fer­ra­io. Il team gui­da­to dal­lo stu­dio roma­no CHVL  archi­tet­ti asso­cia­ti, gui­da­to da Chri­stian Roc­chi e Vale­ria Cara­ma­gno si aggiu­di­ca il “con­cor­so inter­na­zio­na­le di pro­get­ta­zio­ne per il recu­pe­ro dell’immobile deno­mi­na­to “Ex galeaz­ze” nel Comu­ne di Por­to­fer­ra­io, vin­ci­to­re  tra le tren­ta­no­ve can­di­da­tu­re pre­sen­ta­te. Ad affian­car­li, un team mul­ti­di­sci­pli­na­re com­po­sto da Came­ra­neb­bia con Fede­ri­ca Gri­go­let­to (esper­ti in comu­ni­ca­zio­ne mul­ti­me­dia­le inte­rat­ti­va), Rober­to Fur­la­net­to di Artech (inge­gne­ria strut­tu­re), Ste­fa­no D’Am­bro­sio di Eideo (inge­gne­ria impian­ti) e Simo­na Caru­so (infor­ma­to­re scien­ti­fi­co del­la natu­ra in ambien­te marino)e Chia­ra Intrec­cia­la­gli (gio­va­ne pro­fes­sio­ni­sta).

Il costo sti­ma­to per il restau­ro e l’al­le­sti­men­to per­ma­nen­te e mul­ti­me­dia­le è  di cir­ca 2 milio­ni di euro.
(https://chvl.it/it/architettura/centro-di-interpretazione-del-santuario-dei-mammiferi-marini-pelagos/
Il pro­get­to è carat­te­riz­za­to da una ram­pa defi­ni­ta come  per­cor­so emo­zio­na­le tra i ceta­cei. “Tra le nava­te del­la strut­tu­ra tar­do-cin­que­cen­te­sca – dico­no gli archi­tet­ti–  farà bel­la mostra la rico­stru­zio­ne di un model­lo in sca­la rea­le del­la bale­not­te­ra azzur­ra, del­la lun­ghez­za di 29.90 m, esat­ta­men­te la stes­sa del­l’e­sem­pla­re più gran­de mai misu­ra­to con accu­ra­tez­za scien­ti­fi­ca. Pre­vi­sti anche l’e­spo­si­zio­ne di model­li di altri ceta­cei (orca, del­fi­ni, ste­nel­le, ecc.) e un rac­con­to mul­ti­me­dia­le del­la bio­di­ver­si­tà del Medi­ter­ra­neo.
La ram­pa cen­tra­le, sce­no­gra­fi­ca, gene­ra un per­cor­so emo­zio­na­le che si svol­ge tra i model­li di ceta­cei, per­met­ten­do­ne una visio­ne ravvicinata”…”Completano il pro­gram­ma fun­zio­na­le: una caf­fet­te­ria, un’a­rea risto­ro e una sala poli­fun­zio­na­le per incon­tri, semi­na­ri, labo­ra­to­ri ed even­ti. Crea­re un luo­go atti­vo e pro­po­si­ti­vo dove sen­si­bi­liz­za­re ed edu­ca­re il pub­bli­co sui temi del­la tute­la dei mari, in cui sia pos­si­bi­le spe­ri­men­ta­re la mera­vi­glia del­l’­ha­bi­tat mari­no, maga­ri in modo coin­vol­gen­te ed emo­zio­nan­te. È que­sto l’o­biet­ti­vo car­di­ne del pro­get­to che spo­sa inol­tre l’i­stan­za di con­ser­va­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne del­l’an­ti­ca strut­tu­ra, che sarà ogget­to di un restau­ro filo­lo­gi­co.”
“Sono mol­to sod­di­sfat­to dell’idea pro­get­tua­le – dichia­ra il Pre­si­den­te del Par­co Giam­pie­ro Sam­mu­ri — che uni­sce agli inter­ni inno­va­ti­vi e mul­ti­me­dia­li a un recu­pe­ro rispet­to­so del­la pre­zio­sa valen­za sto­ri­ca dell’edificio. Mi ha col­pi­to l’idea del­la ram­pa a spi­ra­le che sale con­sen­ten­do di vede­re l’allestimento da pia­ni diver­si e di avvi­ci­nar­si ai model­li di ceta­cei un po’ come esse­re in immer­sio­ne den­tro il mare”
“Sono sod­di­sfat­to – ha dichia­ra­to il Sin­da­co di Por­to­fer­ra­io Ange­lo Zini- del­l’i­dea di abbi­na­re il recu­pe­ro e la valo­riz­za­zio­ne di uno degli edi­fi­ci più impor­tan­ti di Por­to­fer­ra­io lega­to al mare per la sua sto­ria con una frui­zio­ne moder­na in chia­ve espo­si­ti­va e poli­fun­zio­na­le ma sem­pre con al cen­tro il mare. Un modo di alto signi­fi­ca­to per pro­muo­ve­re e rivi­ta­liz­za­re il cen­tro sto­ri­co del­la cit­tà.”
“Il pro­get­to con­fer­ma un otti­mo inse­ri­men­to nel con­te­sto sto­ri­co, ‑dichia­ra Arch. Gio­van­ni De Luca Pre­si­den­te del­la giu­ria del Con­cor­so — con una buo­na carat­te­riz­za­zio­ne degli ambi­ti spa­zia­li in pros­si­mi­tà del­l’e­di­fi­cio. Nel pro­get­to è sta­ta valo­riz­za­ta la strut­tu­ra ori­gi­na­ria pro­po­nen­do un restau­ro con­ser­va­ti­vo di buon livel­lo e nuo­vi inse­ri­men­ti com­pa­ti­bi­li con il con­te­sto archi­tet­to­ni­co, man­te­nen­do per quan­to pos­si­bi­le, l’o­ri­gi­na­ria spa­zia­li­tà inter­na del monu­men­to”.
L’Ente Par­co rin­gra­zia l’Ordine degli Archi­tet­ti di Livor­no e il suo Pre­si­den­te Danie­le Meni­chi­ni, che attra­ver­so la rap­pre­sen­tan­za nazio­na­le e inter­na­zio­na­le del Con­si­glio Nazio­na­le Archi­tet­ti PPC, ha con­sen­ti­to l’utilizzo di un’apposita piat­ta­for­ma infor­ma­ti­ca (Con­cor­si AWN) mes­sa gra­tui­ta­men­te a dispo­si­zio­ne per tut­ta la dura­ta del con­cor­so. Stru­men­to sen­za il qua­le non avrem­mo potu­to ave­re la divul­ga­zio­ne, in Ita­lia e all’estero, del ban­do che ha pro­dot­to una lar­ga scel­ta di pro­po­ste di alto livel­lo.

https://www.professionearchitetto.it/news/notizie/28353/Allestimento-ad-alto-impatto-emozionale-le-ex-Galeazze-a-Portoferraio-rinascono-con-il-centro-grandi-cetacei
ABSTRACT PROGETTO: Cen­tro di Inter­pre­ta­zio­ne del San­tua­rio dei mam­mi­fe­ri mari­ni Pela­gos
Abbia­mo par­te­ci­pa­to a que­sto con­cor­so per­ché cre­dia­mo che pro­teg­ge­re il mare sia fon­da­men­ta­le e impre­scin­di­bi­le per l’equilibrio del nostro eco­si­ste­ma. Il Cen­tro di Inter­pre­ta­zio­ne del San­tua­rio dei mam­mi­fe­ri mari­ni Pela­gos, che si rea­liz­ze­rà entro l’antica strut­tu­ra del­le ex-Galeaz­ze di Por­to­fer­ra­io è imma­gi­na­to come un luo­go atti­vo dove fare sen­si­bi­liz­za­zio­ne ed edu­ca­zio­ne; un luo­go d’approccio e di coin­vol­gi­men­to, sia a livel­lo cogni­ti­vo che emo­zio­na­le, alla mera­vi­glia dell’habitat mari­no; un luo­go pro­po­si­ti­vo dove si mostri­no le buo­ne pra­ti­che in cam­po tute­la dei mari dall’inquinamento, dove si pos­sa­no crea­re start-up nel set­to­re del­la for­ma­zio­ne alla coscien­za ambien­ta­le e tute­la del mare.
Il focus che indi­riz­za for­te­men­te la pro­get­ta­zio­ne è la crea­zio­ne, all’Isola d’Elba, di un polo noda­le all’interno del net­work inter­na­zio­na­le per la sal­va­guar­dia mari­na che sia esem­pla­re nel­la con­ce­zio­ne, eco­so­ste­ni­bi­le nel­la rea­liz­za­zio­ne e fles­si­bi­le nel­la futu­ra gestio­ne.
Le nuo­ve fun­zio­ni ven­go­no inse­ri­te nel cen­tro sto­ri­co di Por­to­fer­ra­io e in un’architettura anti­ca dal carat­te­re lun­ga­men­te oscu­ra­to dal degra­do, recu­pe­ra­to a nuo­va vita. Il rap­por­to con il con­te­sto del cen­tro sto­ri­co vie­ne stu­dia­to in chia­ve di riman­di d’immagine e di col­le­ga­men­ti fisi­ci a par­ti­re dal­la macro­sca­la dell’area com­ples­si­va del par­co, fino alla micro­sca­la dell’intervento di cuci­tu­ra pun­tua­le inter­na al tes­su­to sto­ri­co di Por­to­fer­ra­io, per giun­ge­re alla valo­riz­za­zio­ne urba­na e di invi­to alla sosta nell’edificio del­le ex-Galeaz­ze. Gli ambi­ti spa­zia­li in pros­si­mi­tà dell’accesso all’edificio si ren­de­ran­no rico­no­sci­bi­li attra­ver­so l’ibridazione degli ele­men­ti del­lo spa­zio urba­no: si deter­mi­ne­rà, con un inter­ven­to mini­ma­le, uno spa­zio di sosta, media­zio­ne ed invi­to alla visi­ta al Cen­tro di Inter­pre­ta­zio­ne.
Il pro­get­to di restau­ro del­le strut­tu­re tar­do-cin­que­cen­te­sche del­le ex-Galeaz­ze si foca­liz­za su due macro obiet­ti­vi.  Il pri­mo è quel­lo di enfa­tiz­za­re il valo­re sto­ri­co docu­men­ta­le dell’edificio, libe­ran­do­lo da inter­ven­ti incon­grui alla strut­tu­ra e ripor­tan­do­lo alla sua coe­ren­za spa­zia­le, sto­ri­ca e mate­ria­le.   Il secon­do obiet­ti­vo pun­ta al dia­lo­go per con­trap­po­si­zio­ne tra la strut­tu­ra anti­ca restau­ra­ta ed il pro­get­to di archi­tet­tu­ra: da una par­te mate­ria­li natu­ra­li e restau­ro filo­lo­gi­co per il “con­te­ni­to­re” anti­co, dall’altra siste­mi costrut­ti­vi auto­no­mi, imper­ma­nen­ti ed eco­so­ste­ni­bi­li per il “con­te­nu­to” del­lo spa­zio espo­si­ti­vo. Le loro rela­zio­ni reci­pro­che costi­tui­ran­no l’aspetto fon­da­men­ta­le del­la nuo­va vita dell’edificio. Anti­co e con­tem­po­ra­neo saran­no rispet­to­si uno dell’altro e potran­no con­vi­ve­re dan­do valo­re alle rispet­ti­ve iden­ti­tà ed offren­do ai visi­ta­to­ri sti­mo­li di rifles­sio­ne sui con­te­nu­ti e sull’estetica del­la strut­tu­ra, in un ambien­te ad alta pre­sta­zio­ne in ter­mi­ni di com­fort ambien­ta­le ed ener­ge­ti­co.
L’architettura egli ele­men­ti pro­po­sta per il Cen­tro di Inter­pre­ta­zio­ne vive in sim­bio­si con l’edificio del­le ex-Galeaz­ze. Dia­lo­gan­do con il manu­fat­to sto­ri­co ne enfa­tiz­za la bel­lez­za inse­ren­do degli ogget­ti strut­tu­ral­men­te e for­mal­men­te auto­no­mi, che ne per­met­to­no un’esplorazione spa­zia­le com­ples­sa: da una par­te le cam­pa­te ogi­va­li scan­di­ran­no il rit­mo di uno spa­zio dall’incedere ele­gan­te e caden­za­to, dall’altro un per­cor­so ram­pa  dall’andamento avvol­gen­te, deno­mi­na­to “per­cor­so Pela­gos” inne­sca un movi­men­to emo­zio­na­le e per­cet­ti­vo, ele­men­to ine­di­to eppu­re rispet­to­so per la sua auto­no­mia strut­tu­ra­le, fina­liz­za­to a rac­con­ta­re una nuo­va pagi­na del­la sto­ria dell’edificio e dell’isola. L’architettura dei nuo­vi ogget­ti inse­ri­ti nel­lo spa­zio come ospi­ti sen­si­bi­li, si met­te a dispo­si­zio­ne del con­te­sto per par­te­ci­pa­re in manie­ra fles­si­bi­le e mai impo­si­ti­va al futu­ro rac­con­to del cen­tro di inter­pre­ta­zio­ne, del­le sue fun­zio­ni, alla neces­si­tà di fles­si­bi­li­tà, alla for­te pro­pen­sio­ne ad entra­re in rap­por­to con la vita del cen­tro urba­no, con gli obiet­ti­vi edu­ca­ti­vi, ambien­ta­li, socia­li e divul­ga­ti­vi del par­co nel Medi­ter­ra­neo.
L’organizzazione del­lo spa­zio espo­si­ti­vo pren­de­rà le mos­se dal mare del San­tua­rio, dall’info-point sul­la dar­se­na, con il per­cor­so accen­na­to lun­go la via, dopo la sosta nel­la pic­co­la piaz­za dedi­ca­ta, il filo con­ti­nuo del mare si allac­ce­rà al “per­cor­so Pela­gos” del­la ram­pa avvol­gen­te, pro­get­ta­ta come por­tan­te dell’allestimento per­ma­nen­te del­le otto spe­cie pro­tet­te dei ceta­cei e mam­mi­fe­ri mari­ni: i visi­ta­to­ri potran­no osser­var­li da diver­se pro­spet­ti­ve, coglier­ne ogni aspet­to e con­fron­tar­ne le carat­te­ri­sti­che.
Il pro­get­to dell’allestimento del San­tua­rio segue infat­ti un dupli­ce bina­rio, quel­lo per­ma­nen­te con il per­cor­so archi­tet­to­ni­co che sup­por­ta i model­li degli esem­pla­ri pre­ser­va­ti dal San­tua­rio, e quel­lo mul­ti­me­dia­le che pre­ve­de la rea­liz­za­zio­ne di alcu­ne instal­la­zio­ni inte­rat­ti­ve, ad alto impat­to emo­zio­na­le, stret­ta­men­te con­nes­se tra loro per quan­to riguar­da la decli­na­zio­ne dei temi affron­ta­ti a livel­lo di con­te­nu­ti. L’allestimento mul­ti­me­dia­le è pro­get­ta­to in manie­ra modu­la­re, dina­mi­ca, aggior­na­bi­le e tra­sfe­ri­bi­le agil­men­te nel­la rete del San­tua­rio: l’installazione inte­rat­ti­va  sarà rea­liz­za­ta per vei­co­la­re un approc­cio emo­zio­na­le attra­ver­so solu­zio­ni tec­no­lo­gi­che spet­ta­co­la­ri, sem­pre aggior­na­bi­le e rin­no­va­bi­le.
Il sogno di que­sto pro­get­to, insie­me alla valo­riz­za­zio­ne archi­tet­to­ni­ca dell’edificio, è inne­sca­re un’esperienza uni­ca per il visi­ta­to­re che pos­sa susci­ta­re un’accresciuta con­sa­pe­vo­lez­za, inte­res­se e rispet­to per il mare e la mera­vi­glia del suo eco­si­ste­ma.

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