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Non c’è solo il Coronavirus. Il Covid-19 lo rincorriamo mentre il trasporto aereo speciale lo possono programmare i Sindaci

C’è il Cora­na­vi­rus ma anche i tumo­ri, le malat­tie car­dio­va­sco­la­ri e quel­le neu­ro­ge­ne­ra­ti­ve cia­scu­na con le sue emer­gen­ze e decor­so e non meno impor­tan­ti del Covid 19.
Vener­dì 4 dicem­bre scor­so un tra­sfe­ri­men­to dif­fi­ci­lis­si­mo di una per­so­na con infar­to ci ha ripor­ta­to a quel­la real­tà che si può sta­re male anzi si può rischia­re la vita pro­prio per le con­se­guen­ze deri­va­te da altri pro­ble­mi di salu­te che non sia il Covid 19.Tutti abbia­mo segui­to con pre­oc­cu­pa­zio­ne le vicis­si­tu­di­ni del­la per­so­na con infar­to pri­ma di arri­va­re all’o­spe­da­le di Gros­se­to dove è sta­to subi­to por­ta­to in sala ope­ra­to­ria dopo tan­te ore di viag­gio pri­ma in moto­ve­det­ta e poi in eli­cot­te­ro mili­ta­re. Un noto medi­co si è det­to mol­to pre­oc­cu­pa­to per­chè in caso di infar­to entro un bre­ve tem­po di cir­ca 6 ore occor­re fare una coro­na­ro­gra­fia e angio­pla­sti­ca. Vener­dì si è evi­ta­ta la tra­ge­dia gra­zie all’in­ter­ven­to del­l’e­li­cot­te­ro del­la Guar­dia Costie­ra in gra­do di vola­re anche in quel­le pes­si­me con­di­zio­ni metro­lo­gi­che che il nor­ma­le Pega­so per le sue carat­te­ri­sti­che non è in gra­do di affron­ta­re ora, alla luce di quan­to è suc­ces­so sareb­be oppor­tu­no che quan­do la Pro­te­zio­ne Civi­le ema­na un’al­ler­ta meteo in cui si fa rife­ri­men­to a for­ti ven­ti che met­to­no a rischio anche l’in­ter­ven­to del­l’e­li­soc­cor­so Pega­so, il Sin­da­co Zini qua­le Pre­si­den­te del­la Con­fe­ren­za dei Sin­da­ci dovreb­be chie­de­re alla Regio­ne Tosca­na la dele­ga di poter aller­ta­re quei Coman­di, civi­li e mili­ta­ri, che han­no in dota­zio­ne eli­cot­te­ri con le carat­te­ri­sti­che per inter­ve­ni­re, nel minor tem­po pos­si­bi­le per tra­sfe­ri­re un pazien­te gra­ve in un ospe­da­le oltre mare.
Nel tra­sfe­ri­men­to in moto­ve­det­ta di vener­dì 4 dicem­bre, come in altri tra­sfe­ri­men­ti di que­sti anni come quel­lo com­pli­ca­to del 7 set­tem­bre 2015, il per­so­na­le sani­ta­rio è sog­get­to a gran­di dif­fi­col­tà sia per tene­re in vita il pazien­te con respi­ra­to­ri manua­li e con atten­zio­ni e cure medi­che che il caso richie­de sia per le dif­fi­col­tà fisi­che di sbal­lot­ta­men­to cau­sa­to dal mare for­za 4 con onde alte 3 metri e con la pau­ra di non far­ce­la ad arri­va­re a destinazione.
In rife­ri­men­to a que­sto e ad altri viag­gi da incu­bo in moto­ve­det­ta con mare in tem­pe­sta che met­te in peri­co­lo di vita il pazien­te, il per­so­na­le sani­ta­rio e l’e­qui­pag­gio del natan­te, è impor­tan­te che il Sin­da­co Zini si atti­vi subi­to per otte­ne­re le dele­ghe per poter dispor­re, al biso­gno, di un eli­cot­te­ro capa­ce di atter­ra­re e decol­la­re anche in avver­se con­di­zio­ni meteorologiche.
Comi­ta­to Elba Salute.
(Fran­ce­sco Semeraro)

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