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Nasce su Facebook il gruppo: Movimento “SI” alla tutela del Mare – “NO” all’Area Marina Protetta

Noi lo sape­te, un pote­mo sta e sia­mo venu­ti a cono­scen­za che è sta­to isti­tui­to un grup­po di per­so­ne che si chia­ma ” movi­men­to SI alla tute­la del Mare — NO all’area mari­na pro­tet­ta”.
Il grup­po è nato da una pagi­na Face­book e in poco tem­po ha rice­vu­to mol­ti con­sen­si e mol­te richie­ste d’i­scri­zio­ne.
Con­tat­ta­to dal­l’E­di­co­la Elba­na Show, oggi ci spie­ga­no una del­le tan­te ragio­ni per la qua­le que­sto pro­get­to del­le Aree Mari­ne Pro­tet­te non è com­pa­ti­bi­le con l’isola d’Elba:

Un pri­mo “NO” all’a­rea Mari­na Pro­tet­ta che potreb­be esse­re isti­tui­ta all’Isola D’Elba, seguen­do il vec­chio pro­get­to, non sareb­be for­ma­ta da pic­co­le zone di tute­la, ma ben­sì da un’u­ni­ca, vastis­si­ma zona sud­di­vi­sa in diver­se aree con del­le limi­ta­zio­ni diver­se.
La gestio­ne del­le A.M.P vie­ne affi­da­ta ad un ente con un decre­to del Mini­ste­ro dell’Ambiente, e nel nostro caso non potreb­be esse­re che l’Ente Par­co.
Le ammi­ni­stra­zio­ni Comu­na­li, le uni­che ad ave­re un rap­por­to diret­to con i cit­ta­di­ni, non avreb­be­ro di fat­to alcun pote­re deci­sio­na­le, e anco­ra mino­re sareb­be il peso del “vole­re popo­la­re”.
Per noi, il pare­re dei cit­ta­di­ni che vivo­no l’i­so­la ogni gior­no è indi­spen­sa­bi­le per la gestio­ne di qual­sia­si for­ma di tute­la che si voglia isti­tui­re. La ste­su­ra del rego­la­men­to dell’A.M.P, ed ogni pos­si­bi­le suc­ces­si­va modi­fi­ca, non pos­so­no esse­re con­se­gna­te con una fir­ma in bian­co.
Oltre alla gestio­ne d’ uffi­cio è neces­sa­rio pen­sa­re alla gestio­ne pra­ti­ca.
L’Italia pur­trop­po è famo­sa per ave­re tan­ta buro­cra­zia e poca pra­ti­ca. Per gesti­re una A.M.P è neces­sa­rio che l’Ente gesto­re, abbia una sezio­ne ope­ra­ti­va, com­po­sta da un repar­to dedi­ca­to alla vigi­lan­za e un repar­to dedi­ca­to alle ope­ra­zio­ni di man­te­ni­men­to.
Il Par­co Nazio­na­le, che dispo­ne giu­sto di qual­che Cara­bi­nie­re Fore­sta­le, come potreb­be gesti­re un’a­rea così vasta?
Pro­va­te ad imma­gi­na­re le dif­fi­col­tà, anche con il sup­por­to del­la Guar­dia Costie­ra, di tene­re sot­to con­trol­lo nel perio­do esti­vo le cen­ti­na­ia di imbar­ca­zio­ni che ogni gior­no sol­ca­no le nostre acque! Per non par­la­re del­le cen­ti­na­ia di richie­ste di auto­riz­za­zio­ni, licen­ze o quan­t’al­tro si vor­rà intro­dur­re: saran­no eva­se in tem­pi accet­ta­bi­li e sen­za costi spro­po­si­ta­ti? É sen­za dub­bio impen­sa­bi­le.
Ricor­dia­mo­ci che vivia­mo di turi­smo, e per­tan­to a tut­ti voi che leg­ge­te voglia­mo fare alcu­ne doman­de:
Andre­ste in vacan­za in un luo­go dove dove­te sta­re a deci­ne di rego­le, spes­so stram­pa­la­te, e paga­re per usu­frui­re del mare rischian­do di esse­re san­zio­na­ti?
Sia­mo dav­ve­ro sicu­ri dei voler com­pie­re que­sto pas­so? Sia­mo con­sa­pe­vo­li che da que­sta scel­ta non si tor­na più indie­tro?
Il pro­ble­ma del­la gestio­ne è una del­le tan­te ragio­ni per cui noi dicia­mo di NO all’AMP All’Elba. Il nostro NO alle AMP non è un NO alla tute­la dell’ambiente, ma ben­sì una neces­si­tà di tro­va­re del­le solu­zio­ni alter­na­ti­ve, miglio­ran­do quel­lo che già abbia­mo, facen­do rispet­ta­re le attua­li leg­gi e isti­tuen­do del­le pic­co­le zone di tute­la gesti­te dal­le Ammi­ni­stra­zio­ni loca­li.
Ci met­tia­mo a dispo­si­zio­ne per un con­fron­to con tut­ti gli inte­res­sa­ti e con le Ammi­ni­stra­zio­ni loca­li per tro­va­re insie­me una solu­zio­ne alter­na­ti­va per il bene dell’ambiente e del­la col­let­ti­vi­tà. Movi­men­to “SI” alla tute­la del Mare – “NO” all’Area Mari­na Pro­tet­ta

Movi­men­to “SI” alla tute­la del Mare – “NO” all’Area Mari­na Pro­tet­ta

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