Alcuni episodi o fatti non possono codificare il sistema sanitario Elbano come la culla delle disfunzioni o rappresentare un problema nel problema. Così come non si possono ridurre al silenzio Cittadini e Comitati sempre più presenti sul territorio che chiedono verità nelle comunicazioni, trasparenza e una sanità più rispondente alle esigenze dei cittadini che vivono su un’isola.
In questi giorni, oltre ad alcuni casi di strani contagi COVID 19, sulla nostra isola la cosa che ha esasperato gli animi è l’aver taciuto da parte dell’ASL, una infezione cutanea che ha messo nel panico molte famiglie di ricoverati e un buon numero di personale ospedaliero.
A creare ulteriori malumori tra operatori e ricoverati della “Medicina” è stato un comunicato dell’ASL Toscana nord ovest che sosteneva che gli infermieri e le OSS colpite dalla scabbia erano solo del reparto di “Medicina” mentre a noi risulta che molti operatori di altri reparti e servizi sono stati colpiti da scabbia. Questo fatto fa parte di quella trasparenza che andiamo chiedendo altrimenti facciamo credere a chi si deve ricoverare che la “Medicina” del nostro ospedale è un reparto dove ci si può infettare. E non è così perché in “Medicina” abbiamo i servizi di medicina intensiva altamente qualificata e controllata e un servizio costante di sanificazione.
La pandemia e il mantenimento delle norme di sicurezza comportano enormi sacrifici di operatività al personale del nostro Distretto Sanitario già in difficoltà per i turni massacranti causa la mancanza di personale medico e infermieristico, se poi ci mettiamo noi cittadini e la stessa Azienda Sanitaria a complicare il duro lavoro di diagnosi e di cura avremo sempre più nervosismo, irritabilità e tensioni che in una sala di cure non devono entrare.
Alla luce di quanto sopra si inserisce la proposta di Elba Salute di pianificare un osservatorio mensile sulla Sanità pubblica Elbana per evitare incomprensioni e contraddizioni causa forse di una cattiva informazione da una parte e di spirito di prevalenza dall’altra, che innescano tensioni che si possono evitare vedendosi una volta al mese (come era in un recente passato) tra Azienda Sanitaria, Comitati pro sanità, Associazioni del settore, pubbliche Assistenze, e la Politica locale insieme seduti a un tavolo ad ascoltare, a confrontarsi su quello che si potrebbe migliorare o variare e quanto può servire per dare all’Elbano una assistenza e una cura più possibile territoriale.
Se si riuscisse ad organizzare questo osservatorio forse si farebbe un buon servizio a tutto il comparto ospedaliero e territoriale e si darebbe all’Elbano quella fiducia che ora è ai minimi termini della sanità pubblica.
Comitato Elba Salute.
(Francesco Semeraro).
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