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Bionet Parks, la rete delle Aree protette per la tutela degli impollinatori naturali. Le (altre) api dell’Arcipelago

Incon­tro 26 set­tem­bre ore 17:00 al NAT LAB di For­te Ingle­se ( Por­to­fer­ra­io).
Pre­sen­ta­zio­ne del lavo­ro con Enri­co Ruz­zier, respon­sa­bi­le scien­ti­fi­co WBA Onlus, e Leo­nar­do For­bi­cio­ni (Vice Pre­si­den­te WBA).
Un incon­tro in col­la­bo­ra­zio­ne con WBA e Asses­so­ra­to alla Cul­tu­ra del Comu­ne di Por­to­fer­ra­io, rivol­to a tut­ta la cit­ta­di­nan­za, duran­te il qua­le gli esper­ti di WBA intro­dur­ran­no il pro­get­to di stu­dio Bio­net Parks sugli impol­li­na­to­ri dell’Arcipelago Tosca­no pro­mos­so e finan­zia­to dall’Ente Par­co .
Par­te­ci­pa­zio­ne mas­si­ma 40 per­so­ne pre­no­ta­zio­ne obbli­ga­to­ria con Info Park 0565 908231.

E’ ormai noto come in Euro­pa, mol­te spe­cie di inset­ti che svol­go­no l’importantissima fun­zio­ne di impol­li­na­to­ri, sia­no in for­te regres­sio­ne. Pur­trop­po sen­za di loro mol­te spe­cie di pian­te si estin­gue­reb­be­ro e gli attua­li livel­li di pro­dut­ti­vi­tà potreb­be­ro esse­re man­te­nu­ti sola­men­te ad altis­si­mi costi attra­ver­so l’impollinazione arti­fi­cia­le. E’ impor­tan­te sot­to­li­nea­re che le api dome­sti­che e sel­va­ti­che sono respon­sa­bi­li di cir­ca il 70% dell’impollinazione di tut­te le spe­cie vege­ta­li viven­ti sul pia­ne­ta e garan­ti­sco­no cir­ca il 35% del­la pro­du­zio­ne glo­ba­le di cibo.
Risul­ta essen­zia­le, soprat­tut­to nel­le aree pro­tet­te, ten­ta­re di inver­ti­re la ten­den­za in atto. Recen­te­men­te in alcu­ni con­te­sti è sta­ta peral­tro osser­va­ta inter­fe­ren­za tra le api dome­sti­che e alle­va­te e altre spe­cie di impol­li­na­to­ri sel­va­ti­ci, inter­fe­ren­za che si mani­fe­sta median­te com­pe­ti­zio­ne diret­ta per l’uso del­le risor­se e con la tra­smis­sio­ne di pato­lo­gie. Tale indi­ca­zio­ne apre un nuo­vo oriz­zon­te, con un neces­sa­rio occhio di atten­zio­ne alle moda­li­tà con le qua­li si svol­ge l’apicoltura in siste­mi mol­to sen­si­bi­li.
Attra­ver­so pre­sen­ta­zio­ni, fil­ma­ti e dimo­stra­zio­ni pra­ti­che ver­ran­no illu­stra­te le meto­di­che di ricer­ca in cam­po e le tec­ni­che di stu­dio di que­sti impor­tan­tis­si­mi ed inso­sti­tui­bi­li inset­ti, in par­ti­co­la­re apoi­dei e far­fal­le, che svol­go­no un impor­tan­te ruo­lo nell’ impol­li­na­zio­ne di una vasta gam­ma di col­tu­re e pian­te sel­va­ti­che.

Il Pro­get­to e le col­la­bo­ra­zio­ni
Il pro­get­to “BIONETPARKS – La rete del­le aree pro­tet­te per la tute­la degli impol­li­na­to­ri natu­ra­li” rien­tra nel­le atti­vi­tà del Par­co diret­te alla con­ser­va­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà finan­zia­te dal Diret­ti­va 2019 del Mini­stro dell’Ambiente e del­la Tute­la del Ter­ri­to­rio e del Mare.
Le atti­vi­tà saran­no ese­gui­te su gran par­te del­le Iso­le dell’Arcipelago, in par­ti­co­la­re a Capra­ia, all’Elba, a Pia­no­sa, al Giglio ed a Gian­nu­tri. L’Arcipelago Tosca­no ospi­ta infat­ti comu­ni­tà par­ti­co­la­ris­si­me di Lepi­dot­te­ri, diver­se da quel­le che vivo­no nel­la adia­cen­te ter­ra­fer­ma, ciò in con­si­de­ra­zio­ne del­la sua sto­ria geo­lo­gi­ca e del­la varie­tà di habi­tat pre­sen­ti.
L’Ente Par­co ha atti­va­to con­ven­zio­ni per impor­tan­ti col­la­bo­ra­zio­ni scien­ti­fi­che con il Dipar­ti­men­to di Scien­ze Vete­ri­na­rie – Uni­ver­si­tà di Pisa, con il Dipar­ti­men­to Di Bio­lo­gia dell’Università Di Firen­ze, e con l’As­so­cia­zio­ne onlus World Bio­di­ver­si­ty Asso­cia­tion, (WBA) per la rea­liz­za­zio­ne del­le azio­ni di que­sto pro­get­to
La pro­po­sta pro­get­tua­le for­mu­la­ta dal Par­co Nazio­na­le Arci­pe­la­go Tosca­no coglie l’occasione per attua­re una serie di ini­zia­ti­ve che l’Ente Par­co ha da tem­po indi­vi­dua­to come neces­si­tà rile­va­te sul ter­ri­to­rio per con­tra­sta­re la per­di­ta di bio­di­ver­si­tà e, spe­ci­fi­ca­men­te, degli impol­li­na­to­ri nel con­te­sto degli effet­ti dei cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci, dell’uso di pra­ti­che agri­co­li non soste­ni­bi­li dal pun­to di vista ambien­ta­le, del­la dif­fu­sio­ne di spe­cie eso­ti­che inva­si­ve, ecc.

I dati
Secon­do i dati pub­bli­ca­ti da ISPRA più del 40% del­le spe­cie di inver­te­bra­ti, in par­ti­co­la­re api e far­fal­le, che garan­ti­sco­no l’impollinazione, rischia­no di scom­pa­ri­re; in par­ti­co­la­re in Euro­pa il 9,2% del­le spe­cie di api euro­pee sono attual­men­te minac­cia­te di estin­zio­ne (IUCN, 2015). Secon­do il Rap­por­to IPBES 2017, cita­to nel­la Diret­ti­va, gli impol­li­na­to­ri svol­go­no in natu­ra un ruo­lo vita­le come ser­vi­zio di rego­la­zio­ne del­l’e­co­si­ste­ma. Si sti­ma che l’87,5% (cir­ca 308.000 spe­cie) del­le pian­te sel­va­ti­che in fio­re del mon­do dipen­do­no, alme­no in par­te, dal­l’im­pol­li­na­zio­ne ani­ma­le per la ripro­du­zio­ne ses­sua­le, e que­sto varia dal 94% nel­le comu­ni­tà vege­ta­li tro­pi­ca­li al 78% in quel­le del­le zone tem­pe­ra­te.

Le azio­ni.
La scom­par­sa e il decli­no degli impol­li­na­to­ri (Apoi­dei e Lepi­dot­te­ri) in Ita­lia rap­pre­sen­ta una pro­ble­ma­ti­ca di gran­de attua­li­tà e rile­van­za e si ritie­ne par­ti­co­lar­men­te stra­te­gi­co che le aree pro­tet­te assu­ma­no il ruo­lo e le fun­zio­ni di veri e pro­pri labo­ra­to­ri pri­vi­le­gia­ti per stu­dia­re e moni­to­ra­re que­sta cate­go­ria di inver­te­bra­ti che è par­te inte­gran­te di ogni eco­si­ste­ma sano.
Fon­da­men­ta­le quin­di con­cen­trar­si su quel­le azio­ni che vedo­no gli impol­li­na­to­ri come straor­di­na­ri indi­ca­to­ri ambien­ta­li e rive­la­to­ri eco­lo­gi­ci (rispet­to alle diver­se for­me di inqui­na­men­to, non­ché alle scor­ret­te pra­ti­che agri­co­le), ma anche su atti­vi­tà di tute­la e di valo­riz­za­zio­ne dell’impollinazione qua­le fon­da­men­ta­le ser­vi­zio eco­si­ste­mi­co, essen­zia­le e vita­le per il man­te­ni­men­to sia del­le comu­ni­tà vege­ta­li spon­ta­nee che del­la pro­dut­ti­vi­tà agri­co­la.