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Plastic Busters MPAs al lavoro nell’Arcipelago Toscano

Pro­se­gue nel­le acque dell’Arcipelago Tosca­no la cam­pa­gna di cam­pio­na­men­to del “mari­ne lit­ter — ML”; una rete di pun­ti di moni­to­rag­gio è sta­ta mes­sa a pun­to da un paio di anni e alcu­ni dati sono già dispo­ni­bi­li gra­zie al lavo­ro svol­to nell’ambito del pro­get­to INTERREG MED Pla­stic Busters MPAs. Il par­te­na­ria­to è mol­to ampio e oltre al Par­co Nazio­na­le coin­vol­ge altri 14 part­ners e 17 Part­ners asso­cia­ti di 6 pae­si del Mar Medi­ter­ra­neo con il fine di moni­to­ra­re, miti­ga­re e gover­na­re l’impatto del­le pla­sti­che e di altri tipi di rifiu­ti sugli eco­si­ste­mi mari­ni di 4 diver­se Aree Mari­ne Pro­tet­te del Medi­ter­ra­neo, tra le qua­li il San­tua­rio Pela­gos e l’Arcipelago Tosca­no. Il pro­get­to nasce gra­zie alla col­la­bo­ra­zio­ne di Isti­tu­ti e Enti di gestio­ne di area pro­tet­te con­sa­pe­vo­li del­la fra­gi­li­tà degli orga­ni­smi mari­ni e degli effet­ti di una del­le prin­ci­pa­li minac­ce pre­sen­te nel baci­no medi­ter­ra­neo: la con­ta­mi­na­zio­ne da ML. Alcu­ni lavo­ri scien­ti­fi­ci rela­ti­vi alla situa­zio­ne nel­le acque dell’Arcipelago era­no già sta­ti pub­bli­ca­ti nel 2017, evi­den­zian­do che la pre­sen­za di hot spot di micro­pla­sti­che in una par­ti­co­la­re zona defi­ni­ta “Capra­ia Gyre”, era solo sta­gio­na­le e tran­sien­te, lega­ta ad un cam­bio di cor­ren­ti in que­sta area. Tut­to ciò ha sti­mo­la­to i ricer­ca­to­ri di Pla­stic Busters MPAs a pro­se­gui­re le inda­gi­ni per otte­ne­re infor­ma­zio­ni cor­ret­te sul­lo sta­to di salu­te del San­tua­rio Pela­gos ed in par­ti­co­la­re dell’Arcipelago Tosca­no. A que­sto pro­po­si­to nel­la pri­ma­ve­ra-esta­te 2019, otto isti­tu­zio­ni euro­pee (UNISI, ISPRA, IFREMER, l’Ufficio dell’Ambiente del­la Regio­ne Cor­si­ca, PNAT, LAMMA, CIMA, Pela­gos Secre­ta­ry) coor­di­na­te dall’Università di Sie­na e dall’Istituto Supe­rio­re per la Pro­te­zio­ne e la ricer­ca Ambien­ta­le – Ispra, han­no rea­liz­za­to la più ampia atti­vi­tà di moni­to­rag­gio mai effet­tua­ta in que­sta area. L’intero pro­get­to di cam­pio­na­men­to si è basa­to sui dati di un model­lo di distri­bu­zio­ne del ML rea­liz­za­to dal Con­sor­zio Lam­ma che ha ampia­men­te con­fer­ma­to quan­to accen­na­to in pre­ce­den­za: alcu­ne aree, ubi­ca­te nel­le vici­nan­ze di Capra­ia e Gor­go­na, sono sog­get­te solo ad accu­mu­li tran­sien­ti di micro­pla­sti­che, accu­mu­li che pos­so­no dis­sol­ver­si nel giro di ore o pochi gior­ni. Sul cam­po al lavo­ro 34 ricer­ca­to­ri che, in 35 gior­ni, han­no per­cor­so più 2226 miglia mari­ne rac­co­glien­do più di 140 cam­pio­ni di micro­pla­sti­che super­fi­cia­li nell’area dell’Arcipelago Tosca­no e del San­tua­rio Pela­gos, rea­liz­zan­do 280 moni­to­rag­gi di “macro lit­ter (rifiu­ti di dimen­sio­ni con­si­sten­ti)” super­fi­cia­le in paral­le­lo a 300 tran­set­ti di osser­va­zio­ne del bio­ta. Duran­te que­sta enor­me cam­pa­gna di moni­to­rag­gio, sono sta­te rac­col­te 47 biop­sie di ceta­cei, più di 150 cam­pio­ni di inver­te­bra­ti del neu­stonm­neu­sto­ni­ci, 40 cam­pio­ni di pesci lan­ter­na, 120 cam­pio­ni di miti­li e 750 esem­pla­ri di spe­cie com­me­sti­bi­li di pesci. Inol­tre ven­go­no rego­lar­men­te effet­tua­te sul­le spiag­ge del­le iso­le dell’Arcipelago Tosca­no e del­le coste del San­tua­rio Pela­gos moni­to­rag­gi sta­gio­na­li del­la ML al fine di indi­vi­dua­re qua­li sia­no i rifiu­ti più abbon­dan­ti e le rela­ti­ve sor­gen­ti, infor­ma­zio­ni indi­spen­sa­bi­li per atti­va­re appro­pria­te misu­re di miti­ga­zio­ne. Ad oggi sono già dispo­ni­bi­li i pri­mi dati. Le con­cen­tra­zio­ni di micro­pla­sti­che nell’area dell’Arcipelago Tosca­no varia­no da valo­ri pari a 0,016 items/m2 ritro­va­ti lun­go le coste dell’Isola di Mon­te­cri­sto a valo­ri di 3,205 items/m2 lun­go le coste dell’isola di Gor­go­na, con una con­cen­tra­zio­ne media per l’intera area di 0,369  0,607 items/m2 (369.000  607.000 items/km2). Per quan­to riguar­da il “macro lit­ter”, le con­cen­tra­zio­ni varia­no da 0 items/m2 a 0,004 items/m2 ritro­va­ti in pros­si­mi­tà dell’Isola d’Elba, con una con­cen­tra­zio­ne media pari a 0,0006  0,0006 items/m2 (592.600  577.700 items/km2). Que­sti dati sono in linea con le con­cen­tra­zio­ni a livel­lo medi­ter­ra­neo. Nel pros­si­mo autun­no le ana­li­si del­le infor­ma­zio­ni rac­col­te pro­se­gui­ran­no, con l’obiettivo di vali­da­re i model­li pre­vi­sio­na­li di accu­mu­lo e soprat­tut­to rispon­de­re al que­si­to più impor­tan­te: qua­le è l’impatto del­la mari­ne lit­ter sul­la bio­di­ver­si­tà che carat­te­riz­za le acque dell’Arcipelago Tosca­no? Un lavo­ro costan­te e pre­ci­so che impe­gne­rà i tec­ni­ci fino alla con­clu­sio­ne del pro­get­to, pre­vi­sta nel 2022.

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