Skip to content

Manchette di prima

EDICOLA ELBANA SHOW

Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

BREAKING NEWS

L’Isola di Capraia rivela il suo patrimonio archeologico Un successo l’inaugurazione della mostra “Il Ritorno del Guerriero” nella Chiesa di S. Antonio

Saba­to 25 luglio è sta­ta inau­gu­ra­ta a Capra­ia, nell’affascinante con­te­sto del­la Chie­sa di Sant’Antonio, ogget­to di una recen­te ristrut­tu­ra­zio­ne, la mostra “Il ritor­no del guer­rie­ro”, che espo­ne una serie di impor­tan­ti reper­ti archeo­lo­gi­ci ritro­va­ti sull’isola e nel­le acque che la circondano.

Fra que­sti, i più sug­ge­sti­vi pro­ven­go­no dal­la cosid­det­ta Tom­ba del Guer­rie­ro, sco­per­ta nel sagra­to del­la Chie­sa di San­ta Maria Assun­ta duran­te i lavo­ri Enel nel 1988. Al suo inter­no fu recu­pe­ra­to un impor­tan­te cor­re­do costi­tui­to da due fib­bie per cin­tu­ra di diver­se dimen­sio­ni, in bron­zo dora­to con inca­sto­na­ti degli alman­di­ni e con chio­di­ni bron­zei ai lati per il fis­sag­gio alla cin­tu­ra; una spa­da di fer­ro con fode­ro ligneo, rive­sti­ta all’imboccatura da una lami­na di bron­zo argen­ta­to deco­ra­ta con fre­gio di ovo­li e linee paral­le­le a zig-zag; un col­tel­lo in fer­ro, anch’esso con fode­ro ligneo. Armi e fib­bie sono da attri­bui­re a mani­fat­tu­re impe­ria­li del­la Gal­lia. I resti del­lo sche­le­tro ed il cor­re­do per­met­to­no di attri­bui­re la sepol­tu­ra ad un mili­ta­re di 25–30 anni, alto cir­ca 174 cm, di ori­gi­ne pro­ba­bil­men­te non autoc­to­na, for­se un Fran­co dell’esercito impe­ria­le di Avi­to, mor­to duran­te la bat­ta­glia del­la Cor­si­ca del 456 d.C. con­tro una la flot­ta van­da­la par­ti­ta da Car­ta­gi­ne per sac­cheg­gia­re la Gal­lia o l’Italia.

L’inaugurazione, rea­liz­za­ta gra­zie anche all’impegno dell’Associazione “Ami­ci di S. Anto­nio” che ha cura­to alcu­ne par­ti degli alle­sti­men­ti del­la mostra e che garan­ti­rà, in col­la­bo­ra­zio­ne con il Comu­ne, l’apertura alle visi­te, ha avu­to un gran­de suc­ces­so di pub­bli­co, per quan­to ovvia­men­te reso pos­si­bi­le dal­le misu­re di distan­zia­men­to socia­le a cau­sa del COVID-19.

Per il sin­da­co Mari­da Bes­si “si trat­ta un’iniziativa par­ti­co­lar­men­te sen­ti­ta e signi­fi­ca­ti­va per la comu­ni­tà capra­ie­se. Da tem­po aspet­ta­va­mo que­sto momen­to e rin­gra­zio Par­co e Soprin­ten­den­za per aver reso il sogno una bel­lis­si­ma real­tà. A que­sto pun­to spe­ria­mo di poter pro­se­gui­re con altri pro­get­ti fina­liz­za­ti ad imple­men­ta­re le cono­scen­ze e le oppor­tu­ni­tà di visi­ta dell’isola di Capra­ia, non solo per le sue straor­di­na­rie eccel­len­ze natu­ra­li­sti­che, pae­sag­gi­sti­che ed eno­ga­stro­no­mi­che, ma anche per le tan­te valen­ze sto­ri­co-cul­tu­ra­li ed archeo­lo­gi­che in particolare”.

La mostra, che si pro­trar­rà fino al 4 novem­bre 2020, si inse­ri­sce in un più ampio con­te­sto di inter­ven­ti, posti in esse­re dal Comu­ne di Capra­ia con il sup­por­to finan­zia­rio del Par­co Nazio­na­le Arci­pe­la­go Tosca­no e con la super­vi­sio­ne scien­ti­fi­ca e la col­la­bo­ra­zio­ne del­la Soprin­ten­den­za Archeo­lo­gia, Bel­le arti e Pae­sag­gio per le Pro­vin­ce di Pisa e Livorno.

“L’am­bi­zio­so pro­get­to — ha sot­to­li­nea­to il fun­zio­na­rio archeo­lo­go del­la Soprin­ten­den­za Lorel­la Alde­ri­ghi — ha lo sco­po di valo­riz­za­re il patri­mo­nio archeo­lo­gi­co dell’isola di Capra­ia ren­den­do frui­bi­li i reper­ti rin­ve­nu­ti nel cor­so di sca­vi ter­re­stri e subac­quei, tute­lan­do i beni monu­men­ta­li pre­sen­ti sull’isola, ripri­sti­nan­do le anti­che vie e i per­cor­si del­la via­bi­li­tà pedo­na­le sto­ri­ca, favo­ren­do visi­te gui­da­te alla sco­per­ta degli anti­chi pal­men­ti, sia quel­li già noti, sia altri recen­te­men­te individuati”.

Anche il diret­to­re del Par­co Nazio­na­le Mau­ri­zio Bur­lan­do ha mani­fe­sta­to gran­de sod­di­sfa­zio­ne per que­sto pri­mo risul­ta­to con­se­gui­to. “L’impegno del Par­co per pro­muo­ve­re e valo­riz­za­re l’Isola di Capra­ia pro­se­gui­rà con altri impor­tan­ti inter­ven­ti che ver­ran­no pre­sen­ta­ti nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne. Que­sto dedi­ca­to al patri­mo­nio archeo­lo­gi­co, con­dot­to in gran­de sin­to­nia con il Comu­ne e la Soprin­ten­den­za, esal­ta il rico­no­sci­men­to che a par­ti­re dal 2003 l’UNESCO ha asse­gna­to alle Iso­le di Tosca­na inse­ren­do­le nel­la pre­sti­gio­sa rete del­le Riser­ve del­la Bio­sfe­ra di cui al pro­gram­ma uffi­cia­le Man and the Bio­sphe­re MAB UNESCO. Un rico­no­sci­men­to che pre­mia il for­te lega­me tra un ter­ri­to­rio straor­di­na­rio dal pun­to di vista ambien­ta­le e la sto­ria e l’identità cul­tu­ra­le del­le comu­ni­tà iso­la­ne dell’Arcipelago Toscano”.

Rispondi