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Manchette di prima

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Dillo all’Edicola: Fermate la follia dell’(impossibile) isola covid-free

Come se non fos­se­ro basta­te le dan­no­sis­si­me ester­na­zio­ni alla stam­pa dif­fu­se pri­ma dal­la Gat e poi dal Pre­si­den­te AAEE, che dava­no per scon­ta­to un ine­si­sten­te e impro­ba­bi­le “test sie­ro­lo­gi­co obbli­ga­to­rio per l’in­gres­so all’I­so­la”, (oltre a un’ul­te­rio­re serie di castro­ne­rie tipo i pas­sag­gi nave rin­chiu­si nei gara­ge…) obbli­go non cer­to impo­ni­bi­le da un grup­po di pub­bli­ci­ta­ri o da un’As­so­cia­zio­ne sen­za alcun pote­re legi­sla­ti­vo, ecco che anche il Sin­da­co Papi (otti­mo medi­co e otti­mo Sin­da­co, a giu­di­ca­re dal suo cur­ri­cu­lum), dopo esser­si distin­to per le ordi­nan­ze più sin­go­la­ri e restrit­ti­ve duran­te il loc­k­do­wn, si fa pren­de­re la mano, ergen­do­si a difen­so­re sani­ta­rio dei sacri con­fi­ni insu­la­ri, e ripren­den­do pari pari le deli­ran­ti pro­po­ste del gover­na­to­re sar­do Solinas.
Test sie­ro­lo­gi­co da effet­tuar­si non pri­ma dei tre gior­ni ante­ce­den­ti l’ar­ri­vo, in alter­na­ti­va test sul por­to di Piom­bi­no, in pro­spet­ti­va test rapi­do sali­va­re (attual­men­te in fase ini­zia­le di spe­ri­men­ta­zio­ne, dispo­ni­bi­le chis­sà quan­do..). In caso di (sospet­ta, i test non dan­no alcu­na cer­tez­za) posi­ti­vi­tà, nien­te Elba.
Ora:
— il vice­mi­ni­stro alla salu­te Sile­ri dichia­ra che l’i­po­te­si è “impra­ti­ca­bi­le”, sup­por­ta­to dai mini­stri Boc­cia e Spe­ran­za. Ser­ve uni­for­mi­tà di rego­le su tut­to il ter­ri­to­rio nazionale.
— Stop da par­te del Comi­ta­to Tec­ni­co-scien­ti­fi­co: “non pos­so­no esi­ste­re cer­ti­fi­ca­ti di nega­ti­vi­tà né pas­sa­por­ti sanitari”.
— La gene­ra­le dif­fi­den­za ver­so il test sie­ro­lo­gi­co è accla­ra­ta: è di ieri la noti­zia che solo il 25% del­le per­so­ne scel­te per sot­to­por­si al test a valen­za nazio­na­le ha accet­ta­to. E par­lia­mo di un’in­da­gi­ne epi­de­mio­lo­gi­ca impor­tan­tis­si­ma, non di asse­con­da­re i capric­ci di qual­che aspi­ran­te sal­va­to­re del­la patria dilettante.
— La del tut­to ipo­te­ti­ca “iso­la covid-free” potreb­be facil­men­te rive­lar­si un boo­me­rang: “visto che sia­mo tut­ti sani, assem­bria­mo­ci a volontà”.
Inu­ti­le dire che nes­sun test impe­di­sce di con­trar­re il virus mez­z’o­ra pri­ma del­l’im­bar­co, o di esse­re un fal­so nega­ti­vo. In più, gli arri­vi con imbar­ca­zio­ni pri­va­te sareb­be­ro comun­que incontrollabili.
— L’ef­fet­tua­zio­ne del test sul por­to sareb­be sem­pli­ce­men­te fol­le: sot­to il sole, atte­se di ore, assem­bra­men­ti sicu­ri, pro­te­ste. E ris­se qua­si mate­ma­ti­che. Io non mi fac­cio pun­ge­re nes­sun dito, e sal­go su un mez­zo pub­bli­co per il qua­le ho il bigliet­to. E voglio pro­prio vede­re chi me lo impe­di­sce, visto che un trat­ta­men­to sani­ta­rio sen­za con­sen­so non è pro­prio faci­le da effet­tua­re legalmente.
— Simu­la­zio­ne: deci­do di pre­no­ta­re 15 gior­ni ad ago­sto. Sono stres­sa­to dal loc­k­do­wn, e voglio trat­tar­mi bene: scel­go la miglior siste­ma­zio­ne pos­si­bi­le, uno splen­di­do Resort alla Bio­do­la. Pre­ven­ti­vo, 26.727€ . Pago la mia bra­va capar­ra, 8.018€. La capar­ra è rim­bor­sa­bi­le, ma pur­trop­po solo entro 30 gg. dall’arrivo.
Mi sbat­to per tro­va­re un labo­ra­to­rio aper­to nei TRE gior­ni ante­ce­den­ti la par­ten­za. Se par­tis­si di lune­dì, dovrei tro­var­lo obbli­ga­to­ria­men­te il vener­dì. E maga­ri, sot­to fer­ra­go­sto.. potreb­be non esse­re facile.
Ipo­te­si 1: non lo tro­vo. Par­to, sul por­to mi testa­no, posi­ti­vo. Via, tor­na a casa e salu­ta vacan­za e caparra.
Ipo­te­si 2: lo tro­vo. Vado, mi sfo­rac­chia­no, ahia, cerot­to. Ver­so sera, mi chia­ma­no: “mi spia­ce, lei è posi­ti­vo”. Mi rispar­mio alme­no il viaggio.
Poi fac­cio il tam­po­ne. Nega­ti­vo. “Eh beh, sa, che vuo­le.. succede..”

Mora­le: il prin­ci­pio di fon­do di cer­ca­re di man­te­ne­re l’i­so­la “immu­ne” era sicu­ra­men­te enco­mia­bi­le. Ma già l’a­per­tu­ra degli spo­sta­men­ti in regio­ne, i viag­gi per lavo­ro e l’a­van­ti-indie­tro degli stes­si Elba­ni, oltre agli ine­si­sten­ti con­trol­li del­l’ul­ti­mo mese — nem­me­no la bana­le auto­cer­ti­fi­ca­zio­ne — anche ammes­so (e non con­ces­so) fos­se sta­to pos­si­bi­le, è ormai del tut­to vano.
In com­pen­so, qua­lun­que ope­ra­to­re può con­fer­ma­re le deci­ne di mes­sag­gi, tele­fo­na­te, post sui social che deno­ta­no l’ap­pren­sio­ne di una mol­ti­tu­di­ne di poten­zia­li Ospi­ti che non han­no nes­su­na inten­zio­ne di sot­to­por­si a tra­fi­le inu­ti­li, costo­se e soprat­tut­to fon­te di pre­oc­cu­pa­zio­ne e incer­tez­za. Nel frat­tem­po, fon­ti atten­di­bi­li dal­la Sar­de­gna con­fer­ma­no disdet­te a raf­fi­ca suc­ces­si­ve alle dichia­ra­zio­ni di Solinas.

A que­sto pun­to, pri­ma che sia trop­po tar­di, è indi­spen­sa­bi­le che i Sin­da­ci fac­cia­no al più pre­sto chia­rez­za, smen­ten­do le usci­te dei sin­go­li e dif­fon­den­do con ogni mez­zo il sem­pli­cis­si­mo mes­sag­gio che l’El­ba è sana e sicu­ra, per­ché ligia a tut­te le pro­ce­du­re pre­vi­ste dal­le leg­gi e per­fet­ta per una vacan­za sen­za pen­sie­ri, gra­zie alle sue nume­ro­sis­si­me splen­di­de spiag­ge, attrez­za­te e con tut­ti i con­fort per chi lo desi­de­ra, ma anche libe­re e frui­bi­li sen­za altre costri­zio­ni se non quel­le del rispet­to del­le nor­ma­li pre­cau­zio­ni, per la sua natu­ra incon­ta­mi­na­ta, i suoi sen­tie­ri, i suoi per­cor­si trek­king e bike, per i suoi pae­si­ni a misu­ra d’uo­mo, l’ar­te, la sto­ria, l’e­no­ga­stro­no­mia… e non per esse­re un effi­cien­te ospe­da­le mili­ta­re svizzero/tedesco.

Yuri Tiber­to
Club Hotel Mari­na 2

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