In un’oretta, il Comune di Campo ha formalizzato le regole: spiagge libere auto-regolamentate.
Il consesso degli Illuminati che 15 giorni fa ipotizzava “passaporti sanitari”, passaggi nave nei garage ed altre amenità sembra si sia dissolto come neve al sole, lasciando il posto ai mitici “tavoli permanenti” che al momento non hanno prodotto UN SOLO provvedimento realistico e men che meno, operativo. Si sosteneva fra l’altro che “un servizio di informazione già predisposto dai Comuni fornirà in tempo reale notizie sulle presenze nelle singole spiagge libere”. Ora: non solo di questo “sistema già predisposto” non se ne ha notizia. Ma, sistemata la questione operatori balneari — che alla fine della fiera potranno lavorare quasi come al solito, sempre ci siano abbastanza turisti — e tolta l’eccezione di Porto Azzurro dove il Papi ha addirittura già comprato le attrezzature per la spiaggia “libera ma attrezzata” (salvo stabilire chi e come potrà usufruirne, dettaglio non da poco), mi pare che al primo posto nei pensieri dei Sindaci dovrebbe esserci l’organizzazione delle spiagge libere. Si, perché quei pochi che timidamente cominciano a chiedere informazioni su possibili vacanze, una delle prime domande che fanno è proprio questa: “come potremo andare in spiaggia? Possiamo portarci il nostro ombrellone? Bisognerà prenotare? Se si, a chi e come? Sarà gratis o a pagamento?”
Ufficialmente gli stabilimenti toscani potevano riaprire già da oggi. Ma nelle spiagge libere? Il DPCM rimanda alle Regioni, le quali si suppone delegheranno ai Sindaci. Simone De Rosas, ci fai come al solito da Bignami, e ci fai sapere cosa dobbiamo rispondere?
Yuri Tiberto