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Manchette di prima

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Mardilibri: Oltre i cento passi. Ricordando Peppino Impastato

Gesual­do Bufa­li­no dis­se che “la mafia sareb­be sta­ta scon­fit­ta un gior­no da un eser­ci­to di mae­stri ele­men­ta­ri”: in que­sti gior­ni, pre­ci­sa­men­te il 9 Mag­gio 1978, fu ucci­so dal­la mafia a Cini­si Pep­pi­no Impa­sta­to, gio­va­ne sici­lia­no che nel­la pri­ma­ve­ra del 1977, insie­me ad alcu­ni ami­ci, fece nasce­re Radio Aut, una radio libe­ra che con la sua voce mise in cri­si e scos­se le gerar­chie mafio­se loca­li. Pro­prio Cini­si era il feu­do del boss Tano Bada­la­men­ti e con­tro di lui la voce di Radio Aut tuo­nò così for­te da ren­de­re neces­sa­rio met­te­re a tace­re per sem­pre il suo fon­da­to­re. In real­tà que­sta voce non ha mai smes­so di par­la­re e di illu­mi­na­re per­so­ne che ormai com­bat­to­no da anni una bat­ta­glia civi­le per la lega­li­tà. Il libro di que­sta set­ti­ma­na “Oltre i cen­to pas­si” (ed. Pic­k­wick) è scrit­to da Gio­van­ni Impa­sta­to, fra­tel­lo mino­re di Pep­pi­no, che attra­ver­so la fon­da­zio­ne di Casa Memo­ria, rac­co­glie il pesan­te testi­mo­ne del fra­tel­lo ucci­so e par­la del­le mafie e del­le anti­ma­fie in Ita­lia. Un per­cor­so dolo­ro­so ma pie­no di spe­ran­za per le nuo­ve gene­ra­zio­ni, affin­chè sap­pia­no e pos­sa­no con­ti­nua­re a lot­ta­re per la giu­sti­zia. Il libro è arric­chi­to dal­le vignet­te del gior­ma­li­sta e vignet­ti­sta sati­ri­co Vau­ro. Buo­na lettura.

Paro­la di libraia

sil­via

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