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La condizione del lavoratore stagionale di Roberta Madioni

Mol­ti turi­sti cre­do­no erro­nea­men­te che il lavo­ra­to­re sta­gio­na­le sia for­tu­na­to.
Lavo­ra­re solo quattro/sei mesi e cam­pa­re di ren­di­ta tut­to l’an­no.
Ma la real­tà è diver­sa, fare il lavo­ra­to­re sta­gio­na­le nel­le pic­co­le iso­le non è una scel­ta ma spes­so l’u­ni­ca oppor­tu­ni­tà.
Il lavo­ra­to­re sta­gio­na­le non ha il dirit­to di amma­lar­si per­ché com­pro­met­te la sua assun­zio­ne per la sta­gio­ne e per gli anni suc­ces­si­vi. Non avrà una pen­sio­ne ade­gua­ta per­ché a fine car­rie­ra avrà la metà dei con­tri­bu­ti ver­sa­ti.
Duran­te la sta­gio­ne lavo­ra sem­pre in affan­no sen­za mai fer­mar­si, nel clou del lavo­ro non ci sono pau­se.
Spes­so in Ita­lia si par­la del disa­gio del lavo­ro pre­ca­rio, del­la neces­si­tà di sta­bi­liz­za­zio­ni, per­ché il pre­ca­ria­to non con­sen­te una pro­gram­ma­zio­ne di vita, tipo l’accesso al cre­di­to per l’ac­qui­sto di una casa o altro.
Il lavo­ro sta­gio­na­le è la for­ma di pre­ca­ria­to per eccel­len­za, non hai la sicu­rez­za di ave­re un con­trat­to per l’an­no suc­ces­si­vo, dipen­de dal­la sta­bi­li­tà eco­no­mi­ca finan­zia­ria degli impren­di­to­ri etc.
Per ogni impren­di­to­re che rinun­cia a fare impre­sa di saran­no a casca­ta sta­gio­na­li disoc­cu­pa­ti.
Anche le con­di­zio­ni del­le impre­se medio pic­co­le non sono del­le più flo­ri­de e afflit­te dal­le stes­se pro­ble­ma­ti­che.
Sono soli­ta­men­te a con­du­zio­ne fami­lia­re.
Per­so­ne che lavo­ra­no anche 10/12 ore al gior­no con rit­mi inces­san­ti e logo­ran­ti.
Paga­ti tut­ti gli one­ri di impre­sa , gli resta quan­to basta per il loro sosten­ta­men­to duran­te l’an­no.
Vero è, che lavo­ra­no solo la metà di un anno, ma sono equi­pa­ra­bi­li ad un part time ver­ti­ca­le per­ché tut­te le ore fat­te duran­te la sta­gio­ne equi­val­go­no alle ore che un nor­ma­le lavo­ra­to­re fa in un anno.
Tro­vo ver­go­gno­se cer­te let­te­re di alcu­ni turi­sti che sono sta­te pub­bli­ca­te accu­san­do la gen­te che lavo­ra di voler gua­da­gna­re a loro disca­pi­to per fare i nul­la­fa­cen­ti duran­te l’in­ver­no.
Mi stu­pi­sce colui che pub­bli­ca cer­te let­te­re che pur essen­do a cono­scen­za del­le con­di­zio­ni di lavo­ro dei suoi con­cit­ta­di­ni non ritie­ne dove­ro­so spen­de­re due paro­le per fare emer­ge­re la real­tà dei fat­ti.
Quan­do arri­va­no cer­te let­te­re che rasen­ta­no la dif­fa­ma­zio­ne di un’in­te­ra cate­go­ria di lavo­ra­to­ri andreb­be­ro valu­ta­te atten­ta­men­te pri­ma di pub­bli­car­le.
Que­st’an­no in spe­cial modo con­si­de­ra­to la cri­ti­ca situa­zio­ne dove si pre­ve­de una ria­per­tu­ra ridot­ta, una ricet­ti­vi­tà turi­sti­ca ridot­ta , ci sarà lavo­ro per tut­ti?

Dott.ssa Rober­ta Madio­ni

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