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Manchette di prima

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Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

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Videointervista a Franco Cambi e Laura Pagliantini in Lingua Elbana sull’ archeologia all’Isola d’Elba

..Quan­do dietro uno sca­vo arche­o­logi­co c’è il sosteg­no di tut­ta una comu­nità.

Nato nel 2012 come stage per stu­den­ti uni­ver­si­tari, lo sca­vo di San Gio­van­ni è divenu­to subito un “cantiere” aper­to al pub­bli­co e di con­di­vi­sione delle scop­erte, un luo­go in cui cit­tad­i­nan­za, scuole, asso­ci­azioni, imp­rese incon­tra­no la sto­ria, il mito, l’archeologia e il lavoro che gli arche­olo­gi svol­go­no per la comu­nità.

Il dial­o­go con­tin­uo tra il prog­et­to di ricer­ca ed inter­locu­tori pub­bli­ci e pri­vati del ter­ri­to­rio, ha reso lo sca­vo di San Gio­van­ni anche un piano di con­fron­to e di sper­i­men­tazione con le realtà vitivini­cole elbane (in prim­is Anto­nio Arrighi); ma è sta­to anche foriero di una grande oper­azione, ovvero la ria­per­tu­ra del­la sopras­tante Vil­la romana delle Grotte, chiusa al pub­bli­co e las­ci­a­ta al degra­do per cir­ca dieci anni.

In questo prog­et­to è deter­mi­nante il con­trib­u­to di Italia Nos­tra Arcipela­go Toscano e del­la sua Pres­i­dentes­sa, Cecil­ia Paci­ni, di alcune asso­ci­azioni e fon­dazioni straniere e del­la Regione Toscana, che han­no per­me­s­so di isti­tuire i tre asseg­ni di ricer­ca con i quali si sostiene il lavoro spe­cial­is­ti­co di tre gio­vani arche­olo­gi.

Un’impresa cul­tur­ale nata “dal bas­so” ma che è sta­ta capace di intessere relazioni e di trasmet­tere l’importanza di un modo diver­so di vivere i nos­tri beni cul­tur­ali, oltre che di pro­muo­vere l’isola e le sue risorse.

Edi­co­la Elbana Show spe­ciale Videoin­t­er­vista in lin­gua Elbana/archeologica

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