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PD Portoferraio: Dalle opposizioni ricostruzioni parziali e tendenziose

L’ul­ti­mo con­si­glio comu­na­le di Por­to­fer­ra­io ha rego­la­riz­za­to la situa­zio­ne finan­zia­ria del­l’en­te prov­ve­den­do alla riap­pro­va­zio­ne dei ren­di­con­ti secon­do le risul­tan­ze del con­trol­lo del­la Cor­te dei Con­ti che ha accer­ta­to gra­vi ina­dem­pien­ze nei bilan­ci dal 2015 al 2019 oltre a chie­de­re chia­ri­men­ti cir­ca la rinun­cia al ricor­so sul­lo scio­gli­men­to del­l’U­nio­ne dei Comu­ni. Da que­sto lavo­ro richie­sto dal­la Cor­te è emer­sa una situa­zio­ne del comu­ne, al 2019, com­ple­ta­men­te diver­sa ‑in nega­ti­vo- da quel­la rap­pre­sen­ta­ta nei bilan­ci del Comu­ne. Insom­ma una mac­chi­na che pare­va e veni­va rac­con­ta­ta come “a posto” era in real­tà pro­fon­da­men­te gua­sta. Il Sin­da­co Zini e la sua mag­gio­ran­za han­no quin­di, sul­la base del­le richie­ste del­la Cor­te dei Con­ti, appro­va­to il ren­di­con­to 2022 con il rela­ti­vo riac­cer­ta­men­to dei resi­dui e del­le ulte­rio­ri dispo­si­zio­ni impar­ti­te che han­no por­ta­to ad un risul­ta­to fina­le di cir­ca 7 milio­ni di euro di dise­qui­li­brio finan­zia­rio. È sta­ta allo­ra indi­ca­ta una linea di azio­ne ricor­ren­do alla pro­ce­du­ra di rie­qui­li­brio finan­zia­rio plu­rien­na­le del comu­ne evi­tan­do in ogni modo di taglia­re ser­vi­zi essen­zia­li ai cit­ta­di­ni di Por­to­fer­ra­io che era­no a rischio a cau­sa del­la mala gestio­ne degli anni 2015/2019. Desta stu­po­re e anche un po’ di rab­bia che appe­na fini­ta la sedu­ta con­si­lia­re sia par­ti­to lo “scia­cal­lag­gio” del­le oppo­si­zio­ni, affret­ta­te­si ad attri­bui­re ogni respon­sa­bi­li­tà all’at­tua­le sin­da­co di Por­to­fer­ra­io con rico­stru­zio­ni par­zia­li e ten­den­zio­se, volu­ta­men­te con­fu­se ed atte ad ali­men­ta­re ine­sat­tez­ze ed equi­vo­ci. A mag­gior ragio­ne se a far­le è chi era par­te o vici­no a quel­la mag­gio­ran­za 14/19 che ha cau­sa­to gra­vi pro­ble­mi finan­zia­ri al Comu­ne di Por­to­fer­ra­io. È giu­sto che si sap­pia con chia­rez­za che la Cor­te dei Con­ti ha accer­ta­to uno squi­li­brio e lo ha accer­ta­to sul­la gestio­ne Fer­ra­ri. Zini è sta­to costret­to a risa­nar­lo, evi­tan­do di com­pro­met­te­re i ser­vi­zi ero­ga­ti ai cit­ta­di­ni o aumen­tan­do tas­se e tarif­fe. Que­sto era il rischio al qua­le ave­va­no espo­sto tut­ti noi quei “bra­vi” ammi­ni­stra­to­ri. Tas­se e soprat­tut­to taglio dei ser­vi­zi. Quan­to alla rinun­cia al ricor­so al TAR per l’ex unio­ne dei comu­ni sono emer­si par­ti­co­la­ri ine­qui­vo­ca­bi­li in con­si­glio comu­na­le che smen­ti­sco­no quan­to affer­ma­to in que­sti gior­ni dal sin­da­co Fer­ra­ri sul­la stam­pa con un gof­fo ten­ta­ti­vo di smar­car­si dal­le pro­prie respon­sa­bi­li­tà poli­ti­che. La veri­tà è che la sto­ria di que­sto comu­ne è, cicli­ca­men­te, sem­pre la stes­sa: c’è una par­te che fa con­fu­sio­ne, che crea con­flit­tua­li­tà e ridu­ce ai mini­mi ter­mi­ni un’am­mi­ni­stra­zio­ne e la sua orga­niz­za­zio­ne. Sem­pre la stes­sa par­te che si approc­cia in manie­ra sem­pli­ci­sti­ca e super­fi­cia­le alla cosa pub­bli­ca crean­do dan­ni che altri, sem­pre gli stes­si, devo­no sana­re, pren­den­do­si poi tut­te le respon­sa­bi­li­tà. I cit­ta­di­ni di Por­to­fer­ra­io però non si lascia­no e lasce­ran­no ingan­na­re. In un momen­to come que­sto è neces­sa­ria la serie­tà di chi ci met­te la fac­cia, con corag­gio ed espe­rien­za e con capa­ci­tà poli­ti­ca e ammi­ni­stra­ti­va, in dife­sa dei dirit­ti dei cit­ta­di­ni di Por­to­fer­ra­io mina­ti da una gestio­ne “alle­gra” del­le finan­ze pub­bli­che.

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