La terna proposta dal ministro conterrebbe altri due nomi ancora più improbabili di quello di Arcenni
Oggi termina il mandato di Giampiero Sammuri alla presidenza del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e probabilmente già nei prossimi giorni – fregandosene delle richieste dei sindaci elbani e del Giglio — il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) firmerà la nomina a commissario del Parco Nazionale del sindaco di Terricciola impostagli dal responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.
E’ probabile che, in contemporanea con il commissariamento politico del Parco, partirà anche la terna di candidati proposta dal ministro alla Regione Toscana per cercare l’intesa su un nominativo.
Visto che si sta procedendo con un vero e proprio golpe istituzionale che ha ignorato ogni tipo di intesa e leale collaborazione con gli Enti Locali e la società dell’Arcipelago Toscano, c’è da pensare che gli altri due candidati che – oltre ad Arcenni – completeranno la terna ministeriale siano ancora più incompetenti in tema di Aree protette del sindaco di Terricciola.
Infatti, il quotidiano Domani pubblica oggi i nomi degli altri due candidati che il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin proporrà al presidente della Regione Giani. Si tratterebbe di Cosimo Zecchi, un consigliere comunale di Prato di Fratelli d’Italia, tecnico informatico e velista come Arcenni, e di Damiano De Martino, anche lui di Fratelli d’Italia, amicissimo di Arcenni e caporeparto a un impianto di biogas nella discarica di Peccioli. Anche De Martino è di Terricciola, che evidentemente è un Comune dove i candidati alla presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano spuntano come funghi.
Infatti, il quotidiano Domani pubblica oggi i nomi degli altri due candidati che il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin proporrà al presidente della Regione Giani. Si tratterebbe di Cosimo Zecchi, un consigliere comunale di Prato di Fratelli d’Italia, tecnico informatico e velista come Arcenni, e di Damiano De Martino, anche lui di Fratelli d’Italia, amicissimo di Arcenni e caporeparto a un impianto di biogas nella discarica di Peccioli. Anche De Martino è di Terricciola, che evidentemente è un Comune dove i candidati alla presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano spuntano come funghi.
Su questa vergognosa presa in giro istituzionale, politica e ambientale., Alleanza Verdi Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare, primo firmatario Nicola Fratoianni, al ministro Pichetto Fratin.
La forzatura è enorme ed umiliante non solo per i sindaci di destra elbani (a proposito FdI, Forza Italia e Lega dell’Elba non ha niente da dire?), si tratta di uno schiaffo in faccia dato da chi tratta gli elbani come il Marchese del Grillo fa con i plebei.
La forzatura è enorme ed umiliante non solo per i sindaci di destra elbani (a proposito FdI, Forza Italia e Lega dell’Elba non ha niente da dire?), si tratta di uno schiaffo in faccia dato da chi tratta gli elbani come il Marchese del Grillo fa con i plebei.
E il loro silenzio è complicità e servilismo con questa prepotenza.
Altra cosa politicamente clamorosa è che, secondo il disegno di Legge “Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, recante legge quadro sulle aree protette”, presentato il 22 novembre 2023 dai parlamentari di Fratelli d’Italia Rosa, Gelmetti, Sigismondi, Iannone, Cosenza, Tubetti, Pellegrino, Petrenga, De Priamo, Fallucchi e Terzi di Sant’Agata, attualmente in discussione al Senato, Arcenni non potrebbe fare il presidente del Parco Nazionale. Infatti, la pdl del Partito di Donzelli recita all’articolo 8, comma 5: «La carica di Presidente è incompatibile con qualsiasi incarico elettivo e con incarichi negli organi di amministrazione di enti pubblici».
Su questo i post-fascisti sembrano d’accordo con il Partito Democratico, visto che anche nel testo del Disegno di Legge “Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette” proposto il 26 marzo 2024 da Michele Fina del PD al Senato c’è chiara la incompatibilità del ruolo di presidente con altri ruoli politico amministrativi. Infatti, all’articolo 9, comma 5 del DDL, si legge: «La carica di presidente è incompatibile con qualsiasi incarico elettivo e con incarichi negli organi di amministrazione di enti pubblici».
Quindi, Fratelli d’Italia ci imporrà come commissario/presidente del Parco Nazionale uno sconosciuto e inesperto sindaco di un Comune pisano (come se nell’Arcipelago non avessimo abbastanza sindaci di destra..), ignorando una terna di candidati elbani proposta dalla Comunità del Parco e quel che dice il suo stesso disegno di legge che dovrebbe modificare la legge sui parchi.
Nel Vangelo secondo Matteo si legge: “La mano sinistra non sappia quel che fa la destra”, ma in questa disgustosa imposizione politica la mano destra sembra non sapere nemmeno cosa fa la mano destra, o meglio tutte le estremità, perché la vicenda del commissariamento/presidenza di Arcenni sembra davvero fatta e pensata con i piedi.
Quindi, Fratelli d’Italia ci imporrà come commissario/presidente del Parco Nazionale uno sconosciuto e inesperto sindaco di un Comune pisano (come se nell’Arcipelago non avessimo abbastanza sindaci di destra..), ignorando una terna di candidati elbani proposta dalla Comunità del Parco e quel che dice il suo stesso disegno di legge che dovrebbe modificare la legge sui parchi.
Nel Vangelo secondo Matteo si legge: “La mano sinistra non sappia quel che fa la destra”, ma in questa disgustosa imposizione politica la mano destra sembra non sapere nemmeno cosa fa la mano destra, o meglio tutte le estremità, perché la vicenda del commissariamento/presidenza di Arcenni sembra davvero fatta e pensata con i piedi.
Ma Donzelli sa bene che, magari in cambio di un seggio regionale e di qualche posto di sottogoverno, la destra elbana tace e ingoierà anche il rospone pisano dopo aver inghiottito (e già dimenticato) il rigassificatore e il dissalatore tanto cari a La Russa, Meloni e Donzelli.
SINISTRA ITALIANA – AVS
Circolo P. Piscitello Isola d’Elba
