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Manchette di prima

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Manchette di prima

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In memoria del Prof. Agostino Stefani

Il Par­co Nazio­na­le Arci­pe­la­go Tosca­no par­te­ci­pa con sin­ce­ra com­mo­zio­ne al cor­do­glio per la scom­par­sa del Prof. Ago­sti­no Ste­fa­ni, già docen­te pres­so la Scuo­la Supe­rio­re Sant’Anna di Pisa, per lun­ghi anni col­la­bo­ra­to­re scien­ti­fi­co del Par­co Nazio­na­le e pro­ta­go­ni­sta indi­scus­so nel­la tute­la del­la bio­di­ver­si­tà agri­co­la dell’Arcipelago Tosca­no.
Con la sua scom­par­sa, per­dia­mo non solo uno stu­dio­so di altis­si­mo pro­fi­lo, ma anche un uomo capa­ce di uni­re la pas­sio­ne e l’interesse per la ricer­ca con la cura per le per­so­ne e il ter­ri­to­rio, qua­li­tà che ha sem­pre sapu­to met­te­re al ser­vi­zio di pro­get­ti con­di­vi­si con il PNAT, tra cui la crea­zio­ne del­la Ban­ca del Ger­mo­pla­sma dell’Arcipelago Tosca­no.
In que­sti gior­ni si è appe­na con­clu­so l’incontro pub­bli­co “Ban­ca del Ger­mo­pla­sma dell’Arcipelago Tosca­no – Con­ser­va­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne dell’agrobiodiversità”, svol­to­si il 15 mag­gio 2025 pres­so il Cen­tro di Edu­ca­zio­ne Ambien­ta­le “R. Fore­si” di Laco­na. L’evento si è svi­lup­pa­to su impul­so pro­prio del Prof. Ste­fa­ni, come com­pen­dio di una vita di stu­di e ricer­che dedi­ca­te alla sal­va­guar­dia del­le risor­se gene­ti­che vege­ta­li insu­la­ri a rischio di estin­zio­ne. Pur­trop­po, a cau­sa del­la malat­tia che da tem­po lo afflig­ge­va, il Pro­fes­so­re non ha potu­to par­te­ci­pa­re per­so­nal­men­te all’incontro. A lui, però, è sta­to rivol­to il pen­sie­ro com­mos­so di tut­ti i pre­sen­ti, che ne han­no ricor­da­to l’insostituibile con­tri­bu­to scien­ti­fi­co ed uma­no. L’incontro ha riu­ni­to enti di ricer­ca, uni­ver­si­tà, ammi­ni­stra­to­ri loca­li e col­ti­va­to­ri custo­di, in un con­fron­to mul­ti­di­sci­pli­na­re che ha affron­ta­to temi cru­cia­li qua­li la carat­te­riz­za­zio­ne gene­ti­ca del­le varie­tà autoc­to­ne, l’uso di mar­ca­to­ri mole­co­la­ri, le pro­prie­tà salu­ti­sti­che del­le pian­te tra­di­zio­na­li, il recu­pe­ro gastro­no­mi­co e la valo­riz­za­zio­ne del­le erbe spon­ta­nee, nell’ottica di uno svi­lup­po soste­ni­bi­le e radi­ca­to nel patri­mo­nio cul­tu­ra­le loca­le.
Il lega­me pro­fon­do tra il Prof. Ste­fa­ni e il Par­co si era già con­cre­tiz­za­to in due impor­tan­ti pro­get­ti con­dot­ti tra il 2011 e il 2017 dai labo­ra­to­ri Bio­Labs del­la Scuo­la Supe­rio­re Sant’Anna, che han­no por­ta­to al cen­si­men­to e alla carat­te­riz­za­zio­ne di nume­ro­se varie­tà di frut­ti­fe­ri tra­di­zio­na­li del­l’i­so­la d’El­ba ed alla stam­pa di poster, car­tel­lo­ni e soprat­tut­to due pub­bli­ca­zio­ni anco­ra dispo­ni­bi­li al pub­bli­co. Di par­ti­co­la­re rilie­vo fu, nel 2017, l’approvazione da par­te del­la Regio­ne Tosca­na del­la regi­stra­zio­ne di sei varie­tà frut­ti­fe­re elba­ne nel Reper­to­rio Regio­na­le, risul­ta­to otte­nu­to gra­zie all’approfondito lavo­ro di docu­men­ta­zio­ne rea­liz­za­to insie­me al col­le­ga Fabia­no Caman­gi. Tra le varie­tà cen­si­te: il Pero ‘Ange­li­ca dell’Elba’, i Fichi ‘Neruc­cio­lo’ e ‘Popo­ne’, e tre diver­se varie­tà di Pesco – ‘San­gui­gno set­tem­bri­no’, ‘San­gui­gno otto­bri­no’ e ‘Spic­ci­ca­io­lo’. Il lavo­ro è poi pro­se­gui­to con la carat­te­riz­za­zio­ne di alcu­ne varie­tà orti­ve, svol­to in col­la­bo­ra­zio­ne con l’agronoma Giu­lia Spa­da, che por­tò nel 2021 all’ iscri­zio­ne al Reper­to­rio Regio­na­le di alcu­ne varie­tà di pian­te orti­ve tra­di­zio­na­li del­l’i­so­la d’El­ba, tra cui la nota “Cipol­la di Patre­si”, la “Cipol­la di Zan­ca” e la “Cipol­la Ciat­ta”, una varie­tà di cavo­lo, il “Cavo­lo di Patre­si”, tre varie­tà di fagio­lo e quat­tro varie­tà di pomo­do­ri a grap­po­lo, i cui semi sono oggi con­ser­va­ti pres­so la Ban­ca del Ger­mo­pla­sma del­l’Ar­ci­pe­la­go Tosca­no.
Oggi que­ste varie­tà sono anco­ra con­ser­va­te in nume­ro­si orti e ter­re­ni pri­va­ti, dove con­ti­nua­no a vive­re gra­zie alla lun­gi­mi­ran­za e alla dedi­zio­ne del Prof. Ste­fa­ni.
A nome del Pre­si­den­te, del­la Dire­zio­ne e di tut­to il per­so­na­le, l’Ente Par­co espri­me il pro­prio affet­to e sen­ti­to cor­do­glio alla fami­glia, ai col­le­ghi e agli allie­vi del Pro­fes­so­re. La sua ope­ra resta un patri­mo­nio inde­le­bi­le per il nostro ter­ri­to­rio e con­ti­nue­rà a ispi­ra­re le azio­ni pre­sen­ti e futu­re per la tute­la del­la bio­di­ver­si­tà agri­co­la dell’Arcipelago Tosca­no.

 Foto di Giu­lia Spa­da

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