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Tutto pronto per la XV edizione de “Il mio amico Jimi”

Il 22 dicem­bre al Tea­tro dei Vigi­lan­ti Rena­to Cio­ni avrà luo­go la XV edi­zio­ne de “Il mio ami­co Jimi”, l’annuale memo­rial di bene­fi­cen­za che dal 2010 riu­ni­sce arti­sti elba­ni e non nel ricor­do di Giu­sep­pe Catan­za­ro “Trick”.
Ma chi era Trick?
Trick è sta­to un roa­die, foni­co di pal­co e musi­ci­sta di alcu­ni dei grup­pi più impor­tan­ti del pro­gres­si­ve ita­lia­no come Rac­co­man­da­ta con Rice­vu­ta di Ritor­no, Peri­geo, e quin­di Clau­dio Baglio­ni, Anto­nel­lo Ven­dit­ti, Enzo Jan­nac­ci ecc.
Trick è venu­to a man­ca­re nel 2010 e por­ta­to all’I­so­la d’El­ba, dove vive­va e da allo­ra i suoi ami­ci si riu­ni­sco­no ogni anno per cele­brar­ne il ricor­do.
Come ogni anno il rica­va­to del con­cer­to vie­ne devo­lu­to ad asso­cia­zio­ni bene­fi­che ope­ran­ti sul ter­ri­to­rio elba­no, per­tan­to, chiun­que voglia fare una dona­zio­ne può far­lo diret­ta­men­te sul c/c del­l’as­so­cia­zio­ne volon­ta­ri “DIVERSAMENTE SANI”. IBAN: IT 04 U 07048 70740 0000 0000 5482
Di segui­to pub­bli­chia­mo un pic­co­lo ricor­do del suo inse­pa­ra­bi­le ami­co Lucia­no Rego­li. Roma 1968
Quel quar­tie­re era uno dei più peri­co­lo­si di Roma e pur­trop­po finim­mo per viver­ci sva­ria­ti anni io e Trick.
All’i­ni­zio era­va­mo solo due ragaz­zi­ni che vole­va­no tirar­si fuo­ri da quel­la situa­zio­ne. Ladri di pol­li, ladri veri, gio­va­ni pro­sti­tu­te che avreb­be­ro fat­to la feli­ci­tà di Paso­li­ni era­no l’u­ma­ni­tà che tra­su­da­va da que­gli orren­di palaz­zo­ni, che ormai era­no diven­ta­ti gab­bie.
Per fug­gi­re da quel­la oppres­sio­ne ce ne anda­va­mo vaga­bon­di per la cam­pa­gna che cir­con­da­va quel ghet­to in cer­ca di un po’ di pace, ma spes­so tro­va­va­mo solo figli dibuo­na don­na che ci sfi­da­va­no, e dove­va­mo per for­za pic­chiar­ci o fare a sas­sa­te; oppu­re scen­de­va­mo nel­le cave di poz­zo­la­na, grot­te buie e abi­ta­te da bar­bo­ni vec­chi, che ci rac­con­ta­va­no le mera­vi­glie di quel­la vita libe­ra.
Tut­to que­sto fece sì che per noi vive­re libe­ra­men­te diven­ne un impe­ra­ti­vo, ma ci vole­va un cata­liz­za­to­re che arri­vò pun­tual­men­te, e fu la musi­ca. Trick capi­va la musi­ca nel­la sua acce­zio­ne più lata, più di chiun­que altro aves­si
cono­sciu­to. Pas­sa­va la not­te ad ascol­ta­re Radio Luxem­bourg che tra­smet­te­va rock da una nave al lar­go dell’ Inghil­ter­ra, e si fece una cul­tu­ra under­ground note­vo­le per l’e­po­ca.
Quan­do sogno di lui lo vedo sem­pre nel­la stes­sa manie­ra, gio­va­ne, capel­li lun­ghi appic­ci­co­si, baf­fi mes­si­ca­ni, splen­di­da den­ta­tu­ra western alla Ser­gio Leo­ne, attil­la­tis­si­mo e con la siga­ret­ta pen­zo­lo­ni.

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