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PanBirra, il business sostenibile del ‘Cerboni’

Gli stu­den­ti e le stu­den­tes­se del­la Clas­se Ter­za, indi­riz­zo Ammi­ni­stra­zio­ne Finan­za Mar­ke­ting del­l’i­sti­tu­to tec­ni­co ‘Cer­bo­ni’, han­no pre­sen­ta­to la loro idea di impre­sa al con­cor­so tenu­to­si lune­dì 22 apri­le pres­so la Came­ra di Com­mer­cio di Pisa. Si è trat­ta­to di una spe­ri­men­ta­zio­ne d’im­pre­sa svol­ta nel­l’am­bi­to del pro­get­to PCTO d’i­sti­tu­to; la clas­se ha ade­ri­to al per­cor­so di for­ma­zio­ne ‘Impre­sa in azio­ne’, pro­mos­so da JaI­ta­lia (Junior Achie­ve­ment Ita­lia), vol­to a matu­ra­re nei gio­va­ni com­pe­ten­ze impren­di­to­ria­li, avvi­ci­nan­do­li al mon­do del lavo­ro. Al con­cor­so, in gara con altre 23 miniim­pre­se del­la Tosca­na, la ‘clas­se-azien­da’ ha pre­sen­ta­to la pro­du­zio­ne di una bir­ra arti­gia­na­le, la ‘Pan­Bir­ra’, ela­bo­ra­ta con pane raf­fer­mo secon­do il prin­ci­pio soste­ni­bi­le del recu­pe­ro del­lo scar­to del­la filie­ra agroa­li­men­ta­re. L’i­dea impren­di­to­ria­le nasce dal­la con­sa­pe­vo­lez­za del­la neces­si­tà di un cam­bia­men­to nel modo di fare busi­ness, atten­to allo spre­co e a ridur­re la pro­du­zio­ne di rifiu­ti. Ogni gior­no infat­ti, nel mon­do un miliar­do e tre­cen­to milio­ni di ton­nel­la­te di pane non arri­va mai in tavo­la (Ita­lia 13 mila quin­ta­li); rima­ne inven­du­to sugli scaf­fa­li dei super­mer­ca­ti, dei pani­fi­ci, dei risto­ra­to­ri e, fat­ta ecce­zio­ne per una mini­ma par­te, vie­ne poi get­ta­to. Rac­co­glien­do il pane inu­ti­liz­za­to, è pos­si­bi­le ela­bo­ra­re un pro­dot­to di otti­ma qua­li­tà con zero spre­chi, ed ecco l’i­dea ‘Pan­Bir­ra’. Con il sup­por­to dei docen­ti, la clas­se ha ela­bo­ra­to un’at­ten­ta ana­li­si del­le oppor­tu­ni­tà pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio, pia­ni­fi­can­do obiet­ti­vi e azio­ni, valu­tan­do l’a­spet­to eco­no­mi­co del busi­ness, com­ple­tan­do­lo con ele­men­ti di mar­ke­ting qua­li il logo, l’e­ti­chet­ta­tu­ra e la pro­mo­zio­ne su un pro­prio sito Inter­net. Anche la scel­ta del nome è sta­ta con­di­vi­sa in clas­se, dal momen­to che la strut­tu­ra azien­da­le che gli stu­den­ti si sono dati è quel­la del­la coo­pe­ra­ti­va. Part­ner del pro­get­to, il bir­ri­fi­cio arti­gia­na­le ‘Bir­ra del­l’El­ba’ per la pro­du­zio­ne, e il grup­po ‘Nocen­ti­ni’, for­ni­to­re del­la mate­ria pri­ma e distri­bu­to­re del pro­dot­to fini­to. ‘La nostra impre­sa ha come obiet­ti­vi l’in­no­va­zio­ne e lo svi­lup­po soste­ni­bi­li, ovve­ro una for­ma di svi­lup­po che sod­di­sfa i biso­gni di oggi con occhio atten­to al futu­ro’, affer­ma­no i/le por­ta­vo­ce del­la clas­se, e con que­ste pre­mes­se, i gio­va­ni ‘impren­di­to­ri’ pen­sa­no al riu­ti­liz­zo del pane raf­fer­mo anche per altri sco­pi e pro­du­zio­ni. ‘Voglia­mo dare un con­tri­bu­to signi­fi­ca­ti­vo alla crea­zio­ne di un’e­co­no­mia cir­co­la­re a zero emis­sio­ni, pro­dot­ti in gra­do di sti­mo­la­re la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca ver­so filie­re di pro­du­zio­ne sen­za mate­rie pri­me fos­si­li ed esse­re par­te atti­va del cam­bia­men­to cul­tu­ra­le, socia­le e tec­no­lo­gi­co neces­sa­rio per miglio­ra­re la vita del­la nostra comu­ni­tà e del­la Ter­ra tut­ta’. Il pro­dot­to sarà pron­to per la degu­sta­zio­ne i pri­mi gior­ni di mag­gio. La rac­co­man­da­zio­ne dei nostri gio­va­ni impren­di­to­ri è di con­su­mar­lo con con­sa­pe­vo­lez­za. Intan­to la gara pro­se­gue con la par­te­ci­pa­zio­ne alla com­pe­ti­zio­ne ‘Skills for Futu­re’ che si ter­rà il pros­si­mo 6 mag­gio.

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