Cinquant’anni fa moriva l’elbana Erisia Gennai Tonietti e domenica prossima (7 aprile) verrà ricordata a Rio Marina.
L’organizzazione Save the children la ricorda come prima delegata italiana all’Assemblea parlamentare europea (1958) e per essersi distinta, in Italia, per aver presentato, tra le altre, proposte di legge sull’assistenza ai figli illegittimi abbandonati e alle madri nubili.
Dal 1948 deputata al Parlamento italiano, per quattro legislature, e dal 1956 al 1972 fu sindaco di Rio Marina.
Il 30 novembre del 2002, in occasione della Festa della Toscana, viene ricordata a Rio Marina (“Dall’oratorio riese al Parlamento europeo — Giornata in onore di Erisia Gennai Tonietti”, i cui atti sono stati curati da Alberto Giannoni).
In quel contesto, chiamato a portare il saluto come Presidente del Consiglio Provinciale di Livorno, cercai di offrire qualche spunto di attualizzazione alla luce della figura e della vita di Gennai Tonietti. Parlai del suo impegno nell’Azione Cattolica, del suo essere animatrice del pensiero e dell’azione, dell’essere punto di riferimento costante, del suo valore alto della politica (servizio), della sua libertà personale, del suo occuparsi di molte questioni (ricordo, nel 1958, con la Commissione parlamentare italiana sulla condizione dei lavoratori e sul tema salario base e contrattazione collettiva; e gli interventi europei su questioni della comunità del carbone e dell’acciaio).
Qui, in particolare, vorrei riprendere due passaggi: il primo sull’ispirazione cristiana e il secondo sull’Europa.
Per Gennai Tonietti, l’ispirazione cristiana è stata forza interiore e riferimento culturale. Un’ispirazione che, grazie anche alla sua formazione nell’Azione Cattolica (e, in questo senso, credo che il ricordo di domenica a Rio Marina costituisca anche un momento di festa per questa associazione), ha vissuto nella laicità della politica, coniugando le due appartenenze, ecclesiale e civile, riconoscendo e difendendo l’autonomia e l’indipendenza dei due ambiti all’interno del comune servizio al bene dell’uomo. Da qui viene per tutti un richiamo alla sana laicità e, per i cristiani, un invito a riprendere adeguati e concreti percorsi formativi per l’impegno sociale e politico.
Il suo impegno in Europa e per l’Europa, proprio in questo tempo, è un richiamo a capire che i destini di ciascuna realtà si costruiscono in contesti più ampi.
In conclusione, “ricordando Erisia Gennai Tonietti, il debito di riconoscenza per il suo passaggio su quest’isola si trasforma per noi in un privilegio, perché ci permette di intuirne il segreto e la forza, e ci consente di trovare qualche nutrimento per il nostro vivere insieme, aiutandoci a riflettere sul presente e a cercare soluzioni adeguiate alla rfealizzazione di tutti e di ciascuno, in una società pacificata e giusta, a misura di tutti, a partire dai più deboli”.
Nunzio Marotti