La tua foto ci sorride nel nostro cosiddetto ufficio. Sei lì con noi, con l’ associazione “Dialogo”, di cui sei stato l’anima e l’ispiratore. A favore dei detenuti, fra quegli “ultimi” da te sempre prediletti, anche andando contro corrente.
Sono tanti i ricordi, tante le storie da raccontare, con le quali vorrei seppure in piccola parte tratteggiare la tua immagine e non so quali scegliere e condividere con chi ti ha conosciuto e con chi invece ha soltanto sentito parlare di te, comunque tuoi eredi.
Ricorderò brevemente il nostro primo incontro. Giovane sacerdote mi telefonasti e mi dicesti che ti avrebbe fatto piacere conoscermi per parlare con me del Carcere di Porto Azzurro.
Presi il traghetto un pomeriggio e ci trovammo in un piccolo bar presso il porto di Piombino (quel locale ora non c’è più) e ci trattenemmo a lungo. Ti raccontai del volontariato mio e di altri amici e colleghi che facevamo scuola in carcere a un bel gruppo di detenuti.
Da quel giorno non ci hai più lasciato e così dai primi anni novanta hai seguito le nostre attività, che si sono andate via via ampliando. Ci hai incoraggiato a costituirci in associazione, quell’associazione di volontariato “Dialogo”, che è tuttora attiva, invitandoci a restare sempre uniti e nello stesso tempo aperti alla collaborazione e .…al dialogo.
Mi soffermo su due temi che ti stavano tanto a cuore: il LAVORO interno e specie esterno per i detenuti. Conservo le cartoline da te fatte stampare e diffuse con la scritta ” Adotta un posto di lavoro” e con sottoscritto” Per una solidarietà che oltre ad indignarsi faccia qualcosa di concreto”.
Altra tua cura l’OSPITALITA’ alle famiglie dei detenuti e per gli stessi in permesso-premio.
E così in vista del Giubileo del 2000 il cardinale Gualtiero Bassetti, allora Vescovo della nostra Diocesi, volle che un’opera segno di carità del Giubileo fosse il restauro di alcuni locali a Portoferraio per realizzare appunto una casa di accoglienza per familiari e detenuti,per favorire il legame degli affetti più cari. Questi locali, benedetti nel marzo 2003 dal Vescovo Giovanni Santucci, quando furono inaugurati con taglio del nastro da parte del sindaco Ageno, in oltre venti anni sono sempre stati vissuti e animati da ospiti che vengono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Grazie a Don Sebastiano, grazie al cardinale Bassetti, al vescovo Santucci, al Parroco del Duomo.
Mi permetto un ricordo personale. In una bella giornata del 1998 il Vescovo Gualtiero con don Sebastiano mi vennero a prelevare a Piombino e andammo insieme a Firenze dove alla fortezza Da Basso visitammo una mostra di pittura; fra le opere esposte c’erano anche i quadri di un giovane detenuto a PortoAzzurro. Il breve viaggio per Firenze fu preceduto dalla messa celebrata da don Sebastiano nella parrocchia di Valpiana. Fu una giornata indimenticabile.
Qui mi fermo per ringraziare ancora una volta don Sebastiano, e prima il Signore che ce l’ha donato, per un periodo breve ma intenso e ricco di frutti sia per la nostra realtà isolana che per la Caritas diocesana da lui diretta con fraterna condivisione e per tante altre opere e iniziative ispirate a spirito di concreta solidarietà.
Licia Baldi
Presidente Associazione “Dialogo”
Ho conosciuto Don Sebastiano in collegio a Massa Marittima fore nel 75.
Mi venne a trovare a Porto Azzurro ‚ho sempre avuto un bellissimo ricordo di lui ‚per la persona che era.
Nel collegio non eravamo solo ragazzi ‚ma fratelli e ci si sapere prendere sempre per il verso giusto. Quello che Don Luigi aveva trasmesso a loro più grandi, lui lo trasmetteva a noi.
Ciao grandissimo Seba. Io ti chiamavo sempre così.