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L’adesivo tondo si tuffa nella leggenda con Klaus Dibiasi

Nato in Austria da geni­to­ri ita­lia­ni che fece­ro ritor­no in Ita­lia quan­do era bam­bi­no. Il padre è Car­lo Dibia­si, plu­ri­cam­pio­ne ita­lia­no che par­te­ci­pò ai Gio­chi di Ber­li­no del 1936. Klaus è sta­to un cam­pio­ne sia nei tuf­fi dal­la piat­ta­for­ma sia in quel­li dal tram­po­li­no. Col­se la sua pri­ma vit­to­ria inter­na­zio­na­le nel 1963, a sedi­ci anni non anco­ra com­piu­ti, quan­do con­qui­stò la meda­glia d’o­ro dal­la piat­ta­for­ma alla IV edi­zio­ne dei Gio­chi del Mediterraneo.[2] L’an­no seguen­te par­te­ci­pò alla sua pri­ma Olim­pia­de, vin­cen­do la meda­glia d’ar­gen­to dal­la piat­ta­for­ma. Nel­la stes­sa spe­cia­li­tà fu meda­glia d’o­ro nei suc­ces­si­vi Gio­chi del 1968 (dove vin­se anche l’ar­gen­to nel tram­po­li­no), ai Gio­chi del 1972 e a quel­li del 1976. In que­st’ul­ti­ma edi­zio­ne, dove fu anche alfie­re del­la squa­dra ita­lia­na nel­la ceri­mo­nia di aper­tu­ra dei Gio­chi, tota­liz­zò ben 600 pun­ti, record mon­dia­le e olim­pi­co. Dota­to di un fisi­co sta­tua­rio, ave­va come carat­te­ri­sti­ca pecu­lia­re l’en­tra­ta in acqua: i pochi spruz­zi sol­le­va­ti con­tri­bui­va­no a con­vin­ce­re i giu­di­ci del­la vali­di­tà del­la sua ese­cu­zio­ne. È l’u­ni­co tuf­fa­to­re al mon­do ad aver vin­to tre olim­pia­di con­se­cu­ti­ve nel­la stes­sa spe­cia­li­tà ed in Ita­lia è l’u­ni­co atle­ta, insie­me a Valen­ti­na Vez­za­li, ad aver vin­to tre olim­pia­di con­se­cu­ti­ve nel­la stes­sa spe­cia­li­tà in uno sport indi­vi­dua­le. Oltre a Gior­gio Cagnot­to, suo ami­co-riva­le, l’av­ver­sa­rio più temi­bi­le per Dibia­si fu lo sta­tu­ni­ten­se Greg Lou­ga­nis che, essen­do di tre­di­ci anni più gio­va­ne di Klaus, rac­col­se il suo testi­mo­ne una vol­ta che il tuf­fa­to­re altoa­te­si­no si riti­rò (1977) per intra­pren­de­re la car­rie­ra di tec­ni­co. È sta­to l’al­le­na­to­re del­la squa­dra olim­pi­ca in quat­tro edi­zio­ni dei Gio­chi: nel 1980 a Mosca, nel 1984 a Los Ange­les, nel 1988 a Seoul e nel 1996 ad Atlan­ta, team Lea­der nel 2004 ad Ate­ne e nel 2008 a Pechi­no, diri­gen­te respon­sa­bi­le a Lon­dra 2012 e mem­bro del­la FINA a Rio 2016 alla sua dodi­ce­si­ma pre­sen­za olim­pi­ca. Nel 1981 è sta­to inse­ri­to nel­la Inter­na­tio­nal Swim­ming Hall of Fame, la Hall of Fame inter­na­zio­na­le degli sport acqua­ti­ci. Nel 2000 è sta­to elet­to con­si­glie­re fede­ra­le del­la FIN-Fede­ra­zio­ne Ita­lia­na Nuo­to. Il 26 feb­bra­io 2006 è sta­to por­ta­to­re del­la ban­die­ra olim­pi­ca nel cor­so del­la Ceri­mo­nia di chiu­su­ra dei XX Gio­chi olim­pi­ci inver­na­li Tori­no 2006. È mem­bro del­la com­mis­sio­ne tec­ni­ca per i tuf­fi nel­la LEN (Lega Euro­pea di Nuo­to) e nel­la FINA (Fede­ra­zio­ne Inter­na­zio­na­le di Nuo­to). Spo­sa­to dal 1989 con Lau­ra Scher­mi, cam­pio­nes­sa ita­lia­na di tuf­fi, con cui ha avu­to una figlia, Eli­sa Dibiasi.
( fon­te Wiki­pe­dia)

Gra­zie all’ ami­co Mac­chi Mar­co per aver rega­la­to il nostro Ade­si­vo a Klaus Dibia­si e per aver­gli par­la­to del pro­get­to degli Sco­glio­na­ti Vio­la a favo­re dell’ Ospe­da­le di Portoferraio.

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