Per chiarezza si ricostruisce di seguito la cronistoria delle procedure seguite in attuazione delle normative vigenti in materia.
Quando il 17 novembre 2020 il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha rilasciato il nulla osta alla TIM per i lavori di ampliamento della rete in Fibra Ottica a Poggio, che comportavano uno scavo di circa 700 metri, lungo il sentiero n. 180 (nel tratto di Rimercojo/Rimercoi) aveva indicato alcune prescrizioni ben precise: scavo realizzato con tecnica mini trincea (larghezza 10 cm, profondità 40 cm); interventi di riempimento e ripristino riportando il sentiero allo stato precedente i lavori e altri interventi di mitigazione e compensazione riguardanti specie protette di flora e fauna, limitazioni per il cantiere, gestione di rifiuti e macchinari, materiali o attrezzature di lavoro; ripristino dello stato dei luoghi al termine dell’intervento, divieto di danneggiare l’equilibrio idraulico ed ecologico.
Il 26 gennaio 2021 l’Ufficio Tecnico dell’Ente Parco e i Carabinieri Forestali della Stazione Parco di Marciana Marina hanno effettuato un sopralluogo di verifica accertando che i lavori erano in realtà stati realizzati violando diverse prescrizioni del nulla osta del Parco e con un esteso sbancamento del sentiero, con la rimozione dell’antico piano di calpestio di una delle più antiche vie di comunicazione dell’Isola d’Elba, la risagomatura andante delle scarpate, il taglio di parte della vegetazione.
Conseguentemente in data 28 gennaio 2021 l’Ente Parco ha notificato a TIM, alla ditta che si era aggiudicato l’appalto e alla ditta esecutrice un’Ordinanza di sospensione dei lavori in base alla Legge 394/91. Il 28 gennaio 2021 è stata inviata agli stessi soggetti anche una comunicazione di avvio del procedimento amministrativo per le violazioni riscontrate.
Il 9 febbraio 2021 è stata notificata a TIM e alle due ditte un’Ordinanza per il ripristino dello stato dei luoghi che prevedeva la presentazione, entro 15 giorni, di un progetto per “la completa ricostituzione della pavimentazione del sentiero 180 costituita da lastre irregolari di granito e sassi meticolosamente sistemati”, da concordarsi tra Ente Parco e Comune di Marciana. Gli interventi di ripristino complessivi dovevano essere eseguiti entro 20 giorni dall’approvazione dell’Ente Parco. Indicazioni e tempistiche ben precise che si sono subito scontrate con richieste di posticipo.
Il 17 febbraio 2021, TIM S.p.A. ha chiesto una proroga dei termini per la presentazione del progetto che comunque è arrivato all’Ente Parco l’8 marzo, Ma il 10 marzo la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno ha comunicato all’Ente Parco e al Comune che il progetto di ripristino dello stato dei luoghi, vista l’entità degli interventi, doveva essere oggetto di richiesta di autorizzazione paesaggistica. L’Ente Parco ha subito risposto che per dare l’assenso al progetto restava in attesa delle determinazioni e dei pareri di Comune e Soprintendenza, chiedendo al Comune di Marciana di attivarsi per il procedimento autorizzativo di ripristino dello stato dei luoghi.
Il 7 maggio l’avvocato di TIM ha sollecitato gli Enti interessati affinché esprimessero il parere sul progetto presentato e il Parco ha immediatamente chiesto un incontro urgente agli altri Enti interessati per chiarire la situazione e dare un parere.
In data 11 giugno 2021 l’Ente Parco ha comunicato agli altri Enti interessati il parere favorevole al progetto presentato l’8 marzo per avviare i lavori di ripristino. Il 29 giugno il Comune di Marciana ha informato in merito all’avvenuta trasmissione del progetto alla Soprintendenza per il rilascio del parere di competenza. Il 17 dicembre 2021 l’Ente Parco ha ricevuto l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Marciana.
Il 20 gennaio 2022, visto il tempo trascorso dalla notifica dell’ordinanza di ripristino, l’Ente Parco ha notificato agli interessati un atto che conferma l’Ordinanza del 2021, chiedendo che l’inizio dell’esecuzione dei lavori avvenisse alla presenza dei rappresentanti degli Enti coinvolti e dei Carabinieri Forestali.
Il 17 febbraio era stato fissato un incontro con il direttore dei lavori, disdetto non per responsabilità del Parco.
Il 10 marzo l’avvocato di TIM, equivocando, ha chiesto all’Ente Parco di fissare un sopralluogo congiunto e il Parco ha risposto che “l’ordinanza di ripristino emessa non richiede alcun sopralluogo congiunto”, chiedendo, pertanto, di ottemperare all’ordinanza emessa, ferma restando la possibilità di richiedere proroghe che, debitamente motivate, dovranno essere in ogni caso preventivamente autorizzate.
Stranamente TIM, solo 11 giorni dopo, in data 21 marzo, è tornata a scrivere di essere in attesa di un sopralluogo, peraltro, come detto, non previsto.