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Dissalatore. La Fondazione Isola d’Elba richiede una Valutazione di Impatto Ambientale

Come dichia­ra­to nel­lo Sta­tu­to costi­tuen­te, uno degli sco­pi pri­ma­ri del­la Fon­da­zio­ne è la sal­va­guar­dia del­l’am­bien­te e la tute­la del­la qua­li­tà del mare che, in quan­to tali, costi­tui­sco­no il “capi­ta­le di base” su cui è fon­da­ta l’economia elba­na.
Sia­mo con­sa­pe­vo­li che all’Elba esi­ste il pro­ble­ma dell’approvvigionamento idri­co nel perio­do esti­vo di mas­si­ma pre­sen­za turi­sti­ca, ed anche che gli effet­ti del feno­me­no “Cli­ma­te Chan­ge” pos­so­no modi­fi­ca­re gli sce­na­ri del­le solu­zio­ni già stu­dia­te.
In tale otti­ca è sta­to segui­ta con atten­zio­ne l’evoluzione del pro­get­to del Dis­sa­la­to­re da rea­liz­zar­si nel­la zona del gol­fo Stel­la, stu­dian­do il pro­get­to ed ascol­tan­do con atten­zio­ne le posi­zio­ni di tut­te le par­ti inte­res­sa­te.
La Com­mis­sio­ne Ambien­te ha imple­men­ta­to una pro­pria inda­gi­ne mari­na nel gol­fo inte­res­sa­to dal­lo sca­ri­co del­la sala­mo­ia pro­dot­ta dal pro­ces­so di dis­sa­la­zio­ne, ana­liz­zan­do­ne le cor­ren­ti e tipiz­zan­do­ne il fon­da­le e le pra­te­rie di posi­do­nia esi­sten­ti. Il risul­ta­to del­le inda­gi­ni, aval­la­te anche da ricer­ca­to­ri dell’Università di Pisa, è espo­sto in un fil­ma­to subac­queo acces­si­bi­le libe­ra­men­te. (link to: < https://www.youtube.com/watch?v=o2C6VQe3RfE > ).
A segui­to dei risul­ta­ti si rico­no­sce nel­l’in­ter­ven­to del dis­sa­la­to­re un’a­zio­ne in net­to con­tra­sto alla tute­la del­la qua­li­tà del mare: a cau­sa del­le cor­ren­ti e del­la par­ti­co­la­re con­fi­gu­ra­zio­ne del fon­da­le mari­no lo sca­ri­co del­la sala­mo­ia ten­de­reb­be a resta­re intrap­po­la­to nel gol­fo, dan­neg­gian­do irre­pa­ra­bil­men­te la bio­ce­no­si e quin­di tut­ta la fau­na mari­na del­la zona.
Per tali moti­vi riba­dia­mo la neces­si­tà di assog­get­ta­re comun­que il pro­get­to ad una impar­zia­le Valu­ta­zio­ne di Impat­to Ambien­ta­le (VIA), anche alla luce del­la nuo­va nor­ma­ti­va in iti­ne­re (“Sal­va­ma­re”). D’altronde gli effet­ti del­lo sca­ri­co dei dis­sa­la­to­ri sul mare sono ben noti e sot­to inda­gi­ne ambien­ta­le in tut­to il mon­do. L’Elba non può rischia­re il futu­ro del pro­prio mare che costi­tui­sce il suo capi­ta­le più pre­zio­so.
Anche alla luce degli svi­lup­pi cli­ma­ti­ci glo­ba­li si ritie­ne inol­tre che deb­ba­no esse­re nuo­va­men­te inda­ga­te tut­te le alter­na­ti­ve pos­si­bi­li all’attuale pro­get­to, sia come loca­liz­za­zio­ne fisi­ca che come scel­ta tec­ni­ca (uso dell’acqua di ruscel­la­men­to).
La Fon­da­zio­ne ha per­ciò una posi­zio­ne deci­sa­men­te con­tra­ria a que­sto pro­get­to di Dis­sa­la­to­re nel­la sua attua­le con­fi­gu­ra­zio­ne, ma ben con­sa­pe­vo­le che l’acqua è un bene pri­ma­rio per il ter­ri­to­rio è inten­zio­na­ta a pro­muo­ve­re un più ampio dibat­ti­to sul pro­ble­ma dell’approvvigionamento idri­co dell’ Iso­la d’ Elba.
Come sem­pre dia­mo la mas­si­ma dispo­ni­bi­li­tà a col­la­bo­ra­re con ogni ente inte­res­sa­to met­ten­do a dispo­si­zio­ne tut­te le cono­scen­ze acqui­si­te.
Fon­da­zio­ne Iso­la d’Elba. mail to:

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