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Manchette di prima

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Dal 23 Luglio si può firmare anche sulla nostra isola per il referendum sulla Eutanasia Legale presso lo studio dell’Avvocato Alessandro Viti

Ad Apri­le di quest’anno è sta­to depo­si­ta­to in Cor­te di Cas­sa­zio­ne il que­si­to refe­ren­da­rio sull’Eutanasia Legale.

Dal 1 luglio e fino al 30 set­tem­bre 2021 è atti­va in tut­ta Ita­lia la rac­col­ta del­le 500mila fir­me neces­sa­rie al refe­ren­dum sul­la euta­na­sia legale.
Dal 23 luglio è par­ti­ta la rac­col­ta anche sul­la nostra iso­la pres­so lo stu­dio dell’Avvocato Ales­san­dro Viti in via Man­ga­na­ro 54 a Por­to­fer­ra­io. Chiun­que fos­se inte­res­sa­to può con­tat­ta­re il nume­ro 349 7224282.

Capia­mo ora insie­me cosa si pro­po­ne il referendum.
— - — Il refe­ren­dum vuo­le abro­ga­re par­zial­men­te la nor­ma pena­le che impe­di­sce l’introduzione dell’Eutanasia lega­le in Ita­lia. L’omicidio del con­sen­zien­te, infat­ti, non è altro che un rea­to spe­cia­le (rispet­to a quel­lo di por­ta­ta gene­ra­le di cui all’art. 575 cp sull’omicidio) inse­ri­to nell’ordinamento per puni­re l’eutanasia.
Con que­sto inter­ven­to refe­ren­da­rio l’eutanasia atti­va sarà con­sen­ti­ta nel­le for­me pre­vi­ste dal­la leg­ge sul con­sen­so infor­ma­to e il testa­men­to bio­lo­gi­co, e in pre­sen­za dei requi­si­ti intro­dot­ti dal­la Sen­ten­za del­la Con­sul­ta sul “Caso Cap­pa­to”, ma rimar­rà puni­ta se il fat­to è com­mes­so con­tro una per­so­na inca­pa­ce o con­tro una per­so­na il cui con­sen­so sia sta­to estor­to con vio­len­za, minac­cia o con­tro un mino­re di diciot­to anni.
Per quan­to riguar­da, inve­ce, con­dot­te rea­liz­za­te al di fuo­ri del­le for­me pre­vi­ste dall’ordinamento sarà appli­ca­bi­le il rea­to di omi­ci­dio dolo­so (art. 575 cp).
L’eutanasia atti­va è vie­ta­ta dal nostro ordi­na­men­to sia nel­la ver­sio­ne diret­ta, in cui è il medi­co a som­mi­ni­stra­re il far­ma­co euta­na­si­co alla per­so­na che ne fac­cia richie­sta (art. 579 cp omi­ci­dio del con­sen­zien­te), sia nel­la ver­sio­ne indi­ret­ta, in cui il sog­get­to agen­te pre­pa­ra il far­ma­co euta­na­si­co che vie­ne assun­to in modo auto­no­mo dal­la per­so­na (art. 580 c.p. isti­ga­zio­ne e aiu­to al sui­ci­dio), fat­te sal­ve le scri­mi­nan­ti pro­ce­du­ra­li intro­dot­te dal­la Con­sul­ta con la Sen­ten­za Cappato.
For­me di euta­na­sia c.d. pas­si­va, ovve­ro pra­ti­ca­ta in for­ma omis­si­va, cioè aste­nen­do­si dall’intervenire per tene­re in vita il pazien­te in pre­da alle sof­fe­ren­ze, sono già con­si­de­ra­te penal­men­te leci­te soprat­tut­to quan­do l’interruzione del­le cure ha come sco­po di evi­ta­re il c.d. “acca­ni­men­to teraputico”.
È però vero che mol­ti casi ambi­gui crea­no con­dot­te “com­ples­se” o “miste” che non con­sen­to­no spes­so di distin­gue­re con faci­li­tà se si trat­ti di euta­na­sia median­te azio­ne od omis­sio­ne e soprat­tut­to pon­go­no il pro­ble­ma di una pos­si­bi­le dispa­ri­tà di trat­ta­men­to ai dan­ni di pazien­ti gra­vi e sof­fe­ren­ti affet­ti però da pato­lo­gie che non con­du­co­no di per sé alla mor­te per effet­to del­la sem­pli­ce inter­ru­zio­ne del­le cure.
Pro­prio al fine di non crea­re discri­mi­na­zio­ni tra tipi di mala­ti, emer­ge l’esigenza di ammet­te­re l’eutanasia a pre­scin­de­re dal­le moda­li­tà del­la sua ese­cu­zio­ne con­cre­ta (atti­va od omissiva).
Per que­sti moti­vi si pro­spet­ta effi­ca­ce inter­ve­ni­re con que­sto refe­ren­dum par­zial­men­te abro­ga­ti­vo dell’art. 579 cp. Que­sto per una dupli­ce ragio­ne: innan­zi­tut­to inter­ve­nen­do su que­sto si può espli­ci­ta­men­te richia­ma­re il con­cet­to di euta­na­sia; secon­do poi la Cor­te, essen­do inter­ve­nu­ta nel­la sen­ten­za Cap­pa­to sull’art. 580 cp, può fare rica­de­re la dispo­si­zio­ne come abro­ga­ta in una cor­ni­ce nor­ma­ti­va già deli­nea­ta dal­le sue pro­nun­ce in mate­ria. La nor­ma che resi­dua, infat­ti, ha al suo inter­no l’espressione “col con­sen­so di lui” il cui signi­fi­ca­to risul­ta coor­di­na­to alle leg­gi dell’ordinamento e agli inter­ven­ti del­la Corte. — - -

Leg­gia­mo il que­si­to refe­ren­da­rio che even­tual­men­te andre­mo a votare.
— - — Vole­te voi che sia abro­ga­to l’art. 579 del codi­ce pena­le (omi­ci­dio del con­sen­zien­te) appro­va­to con regio decre­to 19 otto­bre 1930, n. 1398, com­ma 1 limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti paro­le «la reclu­sio­ne da sei a quin­di­ci anni.»; com­ma 2 inte­gral­men­te; com­ma 3 limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti paro­le «Si applicano»? — - -

E infi­ne come sarà la nuo­va norma.
— - — Arti­co­lo 579 c.p. e rela­ti­ve abro­ga­zio­ni referendarie:
Chiun­que cagio­na la mor­te di un uomo, col con­sen­so di lui, è puni­to con le dispo­si­zio­ni rela­ti­ve all’omicidio [575–577] se il fat­to è commesso:
Con­tro una per­so­na mino­re degli anni diciotto;
Con­tro una per­so­na infer­ma di men­te, o che si tro­va in con­di­zio­ni di defi­cien­za psi­chi­ca, per un’altra infer­mi­tà o per l’abuso di sostan­ze alcoo­li­che o stupefacenti;
Con­tro una per­so­na il cui con­sen­so sia sta­to dal col­pe­vo­le estor­to con vio­len­za, minac­cia o sug­ge­stio­ne, ovve­ro car­pi­to con ingan­no [613 2]. — - -

Dal sito:
www.referendum.eutanasialegale.it

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