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Il Falco pescatore nidifica a Capraia e nell’Arcipelago Toscano dopo 90 anni Il Presidente Sammuri emette un’ordinanza di interdizione all’area per tutelare la schiusa delle uova

Capra­ia con­ti­nua ad esse­re un’isola straor­di­na­ria per la bio­di­ver­si­tà: dopo il ritor­no del­la foca mona­ca del­lo scor­so anno, cir­ca 70 anni dopo gli ulti­mi avvi­sta­men­ti, si è aggiun­ta un’altra straor­di­na­ria novi­tà, la pri­ma nidi­fi­ca­zio­ne del Fal­co Pesca­to­re nell’Arcipelago Tosca­no dopo 90 anni. L’ultima nidi­fi­ca­zio­ne nell’Arcipelago Tosca­no sicu­ra­men­te docu­men­ta­ta risa­le a pri­ma del 1930 all’isola di Mon­te­cri­sto, anche se ci sono infor­ma­zio­ni, non vali­da­te scien­ti­fi­ca­men­te, che lo vor­reb­be­ro anco­ra nidi­fi­can­te nel­la stes­sa iso­la nel 1950.

L’accertamento del­la nidi­fi­ca­zio­ne è sta­to fat­to il 4 di mag­gio 2021 diret­ta­men­te dal Pre­si­den­te del Par­co Giam­pie­ro Sam­mu­ri, esper­to del­la spe­cie ed idea­to­re del pro­get­to “Fal­co pesca­to­re”, ini­zia­to nel 2006, quan­do era Pre­si­den­te del Par­co regio­na­le del­la Maremma, 

Sam­mu­ri con un sopral­luo­go accom­pa­gna­to dal tec­ni­co fau­ni­sti­co Vin­cen­zo Riz­zo Pin­na ha potu­to osser­va­re una cop­pia in nidi­fi­ca­zio­ne con 3 uova depo­ste su uno dei nidi arti­fi­cia­li posi­zio­na­ti nel­la costa occi­den­ta­le dell’Isola.

E’ un’emozione incre­di­bi­le — ha det­to il Pre­si­den­te — dedi­co que­sto ecce­zio­na­le avve­ni­men­to alla memo­ria del mio ami­co Jean-Luc Chiap­pi­ni, che, quan­do ini­ziam­mo il pro­get­to, era Pre­si­den­te del Par­co regio­na­le del­la Cor­si­ca. Insie­me ci era­va­mo dati pro­prio que­sto obbiet­ti­vo: crea­re un popo­la­zio­ne nidi­fi­can­te nel­la costa meri­dio­na­le del­la Tosca­na da con­giun­ge­re con quel­la Cor­sa attra­ver­so l’Arcipelago Toscano.” 

Il bel­lis­si­mo even­to è il frut­to del lavo­ro di anni di col­la­bo­ra­zio­ne nell’ambito del Pro­get­to dedi­ca­to, e in par­ti­co­la­re dell’allestimento di nidi arti­fi­cia­li, rea­liz­za­to con l’aiuto dei tec­ni­ci del Par­co regio­na­le del­la Cor­si­ca, che si sono arram­pi­ca­ti per costrui­re i nuo­vi nidi e con il sup­por­to logi­sti­co dell’elicottero dei Vigi­li del Fuo­co, che ha tra­spor­ta­to i mate­ria­li. I nidi arti­fi­cia­li posi­zio­na­ti nell’area occi­den­ta­le dell’Isola, pro­prio di fron­te alla Cor­si­ca, con il tem­po han­no atti­ra­to una cop­pia che ha deci­so di riprodursi. 

Il Pre­si­den­te Sam­mu­ri, per tute­la­re la schiu­sa del­le uova, ha emes­so un’ordinanza in vigo­re dal­la data odier­na, 5 mag­gio 2021 fino a tut­to il 7 giu­gno 2021, con cui si vie­ta l’accesso, in ogni for­ma e con ogni mez­zo, per una distan­za infe­rio­re ai 300 mt dal nido, ed in par­ti­co­la­re nel trat­to di mare com­pre­so tra Pun­ta del Reci­sel­lo a nord e Pun­ta del­la del Fon­do a sud, nel­la costa occi­den­ta­le dell’Isola di Capra­ia, già clas­si­fi­ca­to come zona MB ristret­ta. L’ordinanza ha vali­di­tà fino al 7 giu­gno 2021, data che potrà esse­re modi­fi­ca­ta non sapen­do ad oggi qua­le sia sta­ta l’esatta data di deposizione. 

Per­ché la nidi­fi­ca­zio­ne del Fal­co Pesca­to­re nell’Arcipelago Tosca­no è un even­to eccezionale

Ad oggi in Ita­lia sono solo 7 le cop­pie nidi­fi­can­ti, del­la qua­li 6 in Tosca­na con quel­la di Capra­ia: una al Par­co del­la Marem­ma, 2 alla riser­va regio­na­le del­la Diac­cia Botro­na ( Casti­glio­ne del­la Pesca­ia) , una nell’oasi WWF di Orbe­tel­lo e una in quel­la di Orti Bot­ta­go­ne (Piom­bi­no), a que­sti si aggiun­ge quel­la del Par­co Regio­na­le di Por­to Con­te in Sardegna.

Il fal­co pesca­to­re era estin­to come nidi­fi­can­te in Ita­lia dal 1969 (ulti­mo nido in Sar­de­gna) e solo gra­zie al pro­get­to del 2006 idea­to da Sam­mu­ri, pro­mos­so dal Par­co regio­na­le del­la Marem­ma in col­la­bo­ra­zio­ne con il Par­co regio­na­le del­la Cor­si­ca, ha nuo­va­men­te ini­zia­to a nidi­fi­ca­re in Ita­lia pro­prio nel par­co del­la Marem­ma nel 2011, a 42 anni di distan­za dall’ultima nidificazione.

Suc­ces­si­va­men­te il Par­co Nazio­na­le Arci­pe­la­go Tosca­no è entra­to come part­ner nel pro­get­to insie­me al Par­co regio­na­le di Miglia­ri­no San Ros­so­re, al WWF Oasi e, dal 2021 anche al Par­co nazio­na­le dell’Asinara e a quel­lo regio­na­le di Por­to Con­te, in quest’ultimo par­co del­la Sar­de­gna nel 2020 si è veri­fi­ca­ta la pri­ma nidi­fi­ca­zio­ne pro­prio da quel famo­so 1969.

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