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Manchette di prima

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Canile: un progetto da migliorare. Intervento di Andrea Tozzi

Ormai tut­ti san­no che le asso­cia­zio­ni ani­ma­li­ste elba­ne, tan­ti sin­go­li volon­ta­ri ed alcu­ne asso­cia­zio­ni este­re, da sem­pre si fan­no cari­co in modo qua­si tota­le del­le pro­ble­ma­ti­che lega­te all’ab­ban­do­no ed al mal­trat­ta­men­to di cani e gat­ti ed alla gestio­ne del­le colo­nie feli­ne.
Final­men­te sia­mo arri­va­ti, dopo una gesta­zio­ne di oltre 15 anni, alla fase con­clu­si­va del­la pro­get­ta­zio­ne del Cani­le Com­pren­so­ria­le. Nel momen­to in cui il ser­vi­zio pub­bli­co sarà atti­va­to, l’i­so­la si dote­rà anche di una cli­ni­ca attrez­za­ta per affron­ta­re le pato­lo­gie o i trau­mi più gra­vi, di un ser­vi­zio di repe­ri­bi­li­tà 7/7 H24 (il che signi­fi­ca che ogni gior­no ed a qual­sia­si ora ci sarà un vete­ri­na­rio dispo­ni­bi­le), di un ser­vi­zio di recu­pe­ro degli ani­ma­li vagan­ti sul ter­ri­to­rio.
Pur­trop­po, pre­sa visio­ne del pro­get­to defi­ni­ti­vo del­la strut­tu­ra, che con­fer­ma tut­te le per­ples­si­tà che ave­va­mo in pre­ce­den­za espres­so (die­ci soli box desti­na­ti a cani­le rifu­gio, area di sgam­ba­men­to di 40 mq. su 8000 mq dispo­ni­bi­li) ci sia­mo rap­por­ta­ti con l’amministrazione di Por­to­fer­ra­io sol­le­ci­tan­do­ne la modi­fi­ca con una serie di solu­zio­ni che garan­ti­sca­no:
— la faci­li­tà di gestio­ne degli ani­ma­li (aumen­to del nume­ro dei box dota­ti di ampi recin­ti di sgam­ba­men­to dedi­ca­ti ed in loro pros­si­mi­tà);
— l’ac­ces­si­bi­li­tà per i volon­ta­ri ed i visi­ta­to­ri (in modo da faci­li­ta­re le ado­zio­ni ed aumen­ta­re la sen­si­bi­liz­za­zio­ne ver­so i temi dei dirit­ti degli ani­ma­li) rea­liz­zan­do anche spa­zi attrez­za­ti per la sosta;
— l’a­de­gua­ta orga­niz­za­zio­ne del­l’a­rea gat­ti­le attra­ver­so un pro­get­to det­ta­glia­to.
Carat­te­ri­sti­che pro­prie, a par­te il gat­ti­le, del pri­mo pro­get­to com­mis­sio­na­to dal­la Comu­ni­tà Mon­ta­na nel 2005 e spa­ri­te nel­le suc­ces­si­ve rie­la­bo­ra­zio­ni (a par­ti­re dal 2011).
In assen­za di tali pre­sup­po­sti, la costru­zio­ne di un cani­le non in gra­do di rispon­de­re alle neces­si­tà del­l’i­so­la ed a quel­le del benes­se­re degli ospi­ti a due e quat­tro zam­pe, sarà solo un’altra gran­de occa­sio­ne per­du­ta (con un impe­gno di dena­ro pub­bli­co di alme­no 750.000 euro) e rap­pre­sen­te­rà un pro­ble­ma nel pro­ble­ma, che noi, natu­ral­men­te, non potre­mo con­di­vi­de­re.
Al con­tra­rio, la crea­zio­ne di un ido­neo pre­si­dio ter­ri­to­ria­le sarà deter­mi­nan­te per rico­strui­re quel­la rete di rela­zio­ni tra Comu­ni, Azien­da Sani­ta­ria Loca­le, Volon­ta­ria­to ed elba­ni tut­ti che pri­ma o poi por­te­rà, ne sono cer­to, a non ave­re più biso­gno di una strut­tu­ra i acco­glien­za per i ran­da­gi o le vit­ti­me di mal­trat­ta­men­to.
Le asso­cia­zio­ni ed i tan­ti volon­ta­ri potran­no final­men­te svin­co­lar­si dal­la costan­te pres­sio­ne a cui sono attual­men­te sot­to­po­sti e for­ni­re al ser­vi­zio pub­bli­co quel sup­por­to fon­da­men­ta­le per­ché il siste­ma SEGNALAZIONE > RECUPERO > CURA > ACCOGLIENZA > AFFIDAMENTO per­met­ta al cani­le di man­te­ne­re la sua natu­ra di STALLO TEMPORANEO, luo­go di bre­ve per­ma­nen­za in atte­sa del­l’a­do­zio­ne degli ani­ma­li.
Con il con­tri­bu­to di un siste­ma orga­niz­za­to e radi­ca­to sul ter­ri­to­rio come quel­lo rap­pre­sen­ta­to dal­le asso­cia­zio­ni elba­ne, uni­to alle age­vo­la­zio­ni che può met­te­re in cam­po l’en­te gesto­re, sarà pos­si­bi­le orga­niz­za­re quel cir­cui­to vir­tuo­so che attra­ver­so la par­te­ci­pa­zio­ne, l’in­for­ma­zio­ne e la sen­si­bi­liz­za­zio­ne ren­de­rà più faci­le l’af­fi­da­men­to.
Affi­da­men­to che è l’ul­ti­mo, ma più impor­tan­te, pas­sag­gio sen­za il qua­le la strut­tu­ra rischie­rà di tra­sfor­mar­si in un tri­ste car­ce­re per cani e gat­ti (i casi di cani­li lager sono nume­ro­sis­si­mi) e una vol­ta satu­ra­ta la capien­za diven­te­rà un inu­ti­le e costo­so depo­si­to di ani­ma­li. Di fron­te a que­sta pro­spet­ti­va, mol­to meglio far­ne a meno.
Sia­mo anco­ra in tem­po per fare si che il nuo­vo pro­get­to pos­sa rida­re all’El­ba quel­la digni­tà sul pia­no dei ser­vi­zi agli ani­ma­li che resi­den­ti ed ospi­ti giu­sta­men­te pre­ten­do­no. Con tut­to il sup­por­to che sare­mo in gra­do di assi­cu­ra­re, anche, natu­ral­men­te, nel­l’am­bi­to di una gestio­ne coor­di­na­ta.

Andrea Toz­zi per I Ragaz­zi del Cani­le

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