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Manchette di prima

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Soddisfazione e sentito ringraziamento del Sindaco Barbi per le risposte ricevute dal Parco e dalla Regione in merito all’emergenza ungulati nel comune di Marciana

La richi­es­ta di inter­ven­ti imme­diati e con­tin­u­a­tivi per ridurre dras­ti­ca­mente il numero degli ungu­lati e i con­seguen­ti dan­ni al pat­ri­mo­nio ambi­en­tale del­l’in­tero ter­ri­to­rio mar­cianese, invi­a­ta recen­te­mente dal Sin­da­co di Mar­ciana sia al Par­co Nazionale dell’Arcipelago Toscano — com­pe­tente per le aree ricom­p­rese all’in­ter­no del perimetro del Par­co — sia alla Regione Toscana ‑com­pe­tente per le aree esterne — è sta­ta pronta­mente accol­ta. Nonos­tante l’ogget­ti­va dif­fi­coltà di oper­are su un ter­ri­to­rio dal­la con­for­mazione aspra e carat­ter­iz­za­to da zone tal­vol­ta poco acces­si­bili agli oper­a­tori e ai mezzi, entram­bi gli Enti han­no sol­lecita­mente rispos­to all’appello del Sin­da­co di Mar­ciana effet­tuan­do sopral­lu­oghi e pre­dispo­nen­do piani di inter­ven­to mirati.
L’Am­min­is­trazione Comu­nale sta grad­ual­mente acquisendo infor­mazioni al fine di richiedere i provved­i­men­ti adeguati alla defin­i­ti­va risoluzione del prob­le­ma. Sep­pure con la cautela dovu­ta nei con­fron­ti di un tema tan­to com­p­lesso, essa pro­cede in direzione del­l’erad­i­cazione.

Le indi­cazioni dell’Ente Par­co.

Sap­pi­amo bene che l’Ente Par­co si tro­va costan­te­mente a affrontare l’e­mer­gen­za cinghiali fin dal suo pri­mo Con­siglio Diret­ti­vo del 4 set­tem­bre 1997. In prob­le­ma — ered­i­ta­to, e deriva­to dal­la scelta di dichiarare l’El­ba “area voca­ta al cinghiale” e dall’ intro­duzione degli ungu­lati a fini vena­tori — già allo­ra sta­va esasperan­do i pic­coli agri­coltori e i pro­dut­tori di “col­ture ad alta red­di­tiv­ità” che tradizionale­mente non era­no abit­uati a con­frontar­si con la specie, poiché non endem­i­ca, e vede­vano van­i­fi­ca­to il loro lavoro. Il Par­co attivò uno stu­dio sci­en­tifi­co, con­dot­to dal­l’U­ni­ver­sità di Pisa in col­lab­o­razione con l’Is­ti­tu­to nazionale Fau­na Sel­vat­i­ca, per quan­tifi­care l’en­tità numer­i­ca del­la popo­lazione e per indi­vid­uare le tec­niche di con­teni­men­to più idonee. Poi attivò ris­arci­men­ti, fornì recinzioni agli agri­coltori, e attivò cat­ture e abbat­ti­men­ti. Purtrop­po, nonos­tante tan­to dis­pendio di energie umane ed eco­nomiche, e la cat­tura di migli­a­ia di ani­mali, nes­suna azione è sta­ta davvero risolutiva.Tuttavia, nonos­tante l’in­tu­ibile frus­trazione, nel­la comu­ni­cazione dell’Ente Par­co del 30 aprile, sono state pronta­mente indi­cate le strate­gie oper­a­tive che ver­ran­no atti­vate nelle zone di sua com­pe­ten­za: Nel­la nota si legge che, “nelle frazioni mag­gior­mente col­pite inter­ver­rà incre­men­tan­do il numero di pun­ti sparo e posizio­nan­do trap­pole nelle aree più vicine alla via­bil­ità, con la sper­an­za che la cit­tad­i­nan­za si dimostri col­lab­o­ra­ti­va e propos­i­ti­va nei con­fron­ti di questo tipo di oper­azioni”
Il Decre­to del­la Regione Toscana.

La Direzione Agri­coltura e Svilup­po Rurale del Set­tore Attiv­ità Fau­nis­ti­co Vena­to­ria del­la Regione Toscana, con speci­fi­co decre­to del 07/05/2020 ha dis­pos­to imme­diati inter­ven­ti di con­teni­men­to tramite per­son­ale spe­cial­iz­za­to anche in ambito urbano e nelle aree lim­itrofe ai cen­tri abi­tati del Comune di Mar­ciana. Infat­ti, l’Amministrazione Comu­nale ave­va seg­nala­to, oltre ai dan­ni alle bio­cenosi nat­u­rali e al pat­ri­mo­nio ambi­en­tale, anche il poten­ziale peri­co­lo per la pub­bli­ca inco­lu­mità e per la sicurez­za stradale.In virtù del nuo­vo decre­to del­la Regione potran­no quin­di essere atti­vate dal­la Polizia Provin­ciale un numero mag­giore di uscite fino a che sia nec­es­sario per la risoluzione del­la prob­lem­atic­ità.
La sin­er­gia tra le isti­tuzioni e i cit­ta­di­ni, uni­co meto­do per dare risposte effi­caci al ter­ri­to­rio.
Il lavoro sin­er­gi­co tra Comune, Ente Par­co e Regione Toscana e le altre Ammin­is­trazioni che sti­amo coin­vol­gen­do, è la con­dizione sen­za la quale il nos­tro ter­ri­to­rio non potrà man­tenere il pre­gio e il fas­ci­no per cui è conosci­u­to. Un ter­ri­to­rio che come il resto del­l’Iso­la è inser­i­to nel pat­ri­mo­nio del­l’UNESCO ma che più del resto del­l’Iso­la con­ser­va tradizione e tipic­ità che non pos­si­amo per­me­t­ter­ci che vadano per­dute.
Con la sper­an­za che ques­ta col­lab­o­razione tra Enti sia l’inizio di un nuo­vo modo di pro­cedere, all’in­seg­na del­la lealtà, ai fini del­la tutela di un inter­esse comune, che è il nos­tro ter­ri­to­rio, con la sua sto­ria e la sua econo­mia, ringrazio i diri­gen­ti che han­no tem­pes­ti­va­mente accolto la mia richi­es­ta e i loro col­lab­o­ra­tori che oper­a­ti­va­mente sono già atti­vati per il buon esi­to del­l’­op­er­azione.
Per­tan­to, chiedo con­tes­tual­mente alla cit­tad­i­nan­za col­lab­o­razione, fidu­cia e rispet­to per gli oper­a­tori che nec­es­sari­a­mente dovran­no tal­vol­ta agire nelle vic­i­nanze dei pae­si.

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