Skip to content

Manchette di prima

EDICOLA ELBANA SHOW

Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

BREAKING NEWS

La Lettera dell’ Associazione ” L’ Isola che c’è — Non dimentichiamo i più giovani

Il parte­nar­i­a­to del prog­et­to Educa­ti­vo L’Iso­la che c’è invia a tut­ti voi, rap­p­re­sen­tan­ti degli Enti locali e di orga­niz­zazioni che si occu­pano di edu­cazione sport e cul­tura,  la let­tera qui alle­ga­ta, per sol­lecitare l’at­ten­zione ai bam­bi­ni, ai ragazzi agli ado­les­cen­ti in ques­ta FASE 2 che ci vede nel­la pri­ma pos­si­bil­ità di rior­ga­niz­zare il tem­po non iso­la­men­to.
Con­ti­amo che la leg­giate con curiosità ed atten­zione e che sia solo il pun­to di parten­za per un impeg­no educa­ti­vo con­di­vi­so.
Alla let­tera seguirà la pro­pos­ta di azioni con­crete e spe­ri­amo l’at­ti­vazione di tavoli di con­fron­to e di co-prog­et­tazione, per­ché le parole divengano fat­ti.

Sare­mo grati a chi vor­rà dif­fondere ulte­ri­or­mente la let­tera, allargan­do così la comuncazione e il coin­vol­gi­men­to.
Vi ringrazi­amo per l’attenzione, accoglier­e­mo con inter­esse ogni vos­tra rispos­ta e sol­lecitazione e spe­ri­amo di pot­er presto lavo­rare insieme.

il parte­nar­i­a­to del prog­et­to L’isola che c’è, selezion­a­to dal­la Fon­dazione Con i Bam­bi­ni nel­l’am­bito del Fon­do per il con­trasto del­la povertà educa­ti­va mino­rile www.conibambini.org; www.percorsiconibambini.it

L’obiettivo del nos­tro parte­nar­i­a­to e del prog­et­to è con­trastare la povertà educa­ti­va, costru­en­do­ci come comu­nità di attori sociali e cul­tur­ali e atti­van­do le risorse già pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio (sin­goli, famiglie, grup­pi, asso­ci­azioni), con­net­ten­dole tra loro e per­me­t­ten­dogli di riconoscer­si come parte atti­va di una comu­nità edu­cante.
L’attuale emer­gen­za san­i­taria che sti­amo viven­do e che sta bloc­can­do molte dimen­sioni del­la nos­tra vita, ci inter­pel­la e ci sol­lecita a met­tere anco­ra meglio a dis­po­sizione le nos­tre energie e il nos­tro prog­et­to per non dimen­ti­care o met­tere in sec­on­do piano la vita dei più gio­vani: bam­bi­ni, ragazzi ado­les­cen­ti dell’Elba.

Bisogna, in questo momen­to, con­tin­uare a tessere e raf­forzare la rete educa­ti­va fat­ta di enti locali, ter­zo set­tore, asso­ci­azioni e tut­ta la realtà del­l’e­d­u­cazione e riat­ti­vare, in modo orga­niz­za­to e nuo­vo, il sosteg­no alle famiglie, al sis­tema educa­ti­vo e rispon­dere al dirit­to all’e­d­u­cazione che han­no i bam­bi­ni.
Non vi è dub­bio che l’isolamento, la sospen­sione del­la scuo­la, i cam­bi­a­men­ti negli stili di vita famil­iare, l’impossibilità di vivere momen­ti di social­ità e di aggregazione, di orga­niz­zare il tem­po libero in for­ma cre­ati­va e comu­ni­taria siano una feri­ta infer­ta alla cresci­ta armon­i­ca dei ragazzi, che potrà rimar­ginar­si
den­tro ad un’esperienza rin­no­va­ta di grup­po e di comu­nità. Sen­za dimen­ti­care che gli adul­ti stes­si dovran­no rielab­o­rare il cam­bi­a­men­to, met­ten­dosi in gio­co in modo nuo­vo, per loro stes­si ma soprat­tut­to per accom­pa­gnare educa­ti­va­mente i bam­bi­ni e i ragazzi.

Sti­amo viven­do un momen­to stori­co con­no­ta­to da mis­ure che forse non saran­no solo emer­gen­ziali ma che, diven­tan­do sta­bili, mod­i­ficher­an­no i com­por­ta­men­ti sociali, le scelte cul­tur­ali, politiche ed eco­nomiche del prossi­mo futuro.
La sfi­da – a tut­ti i liv­el­li — è quel­la di ripen­sare un modo di met­ter­si in relazione, di essere comu­nità, di essere mon­do che impari dall’esperienza che sti­amo viven­do, che non ci isoli né ci fac­cia guardare l’altro con sospet­to o pau­ra, ma che ci con­net­ta in modo pien­amente umano.

Vor­rem­mo met­ter­ci a dis­po­sizione – raf­forzan­do i lega­mi che già esistono, sen­ten­docene parte — del­la comu­nità civile dell’Elba in questo proces­so di cam­bi­a­men­to, con le nos­tre risorse e per costru­ire insieme un sis­tema in gra­do di ren­dere effi­caci a medio e lun­go ter­mine le risorse umane, ambi­en­tali ed
eco­nomiche che il nos­tro ter­ri­to­rio ha e potrà avere.
Per pas­sare all’azione, pro­poni­amo di atti­vare dialoghi e col­lab­o­razioni con­crete per rispon­dere alle povertà dei minori che ora emer­gono:

- Offrire a bam­bi­ni e ragazzi la pos­si­bil­ità di ripren­der­si spazi di relazione, di espres­sione, di gio­co, di scop­er­ta, di respon­s­abil­ità, stan­do den­tro le regole che l’emergenza impone, ma con cre­ativ­ità e visione alter­na­ti­va, val­oriz­zan­do a micro grup­pi TUTTI gli spazi imme­di­ata­mente acces­si­bili: scuole, musei, ora­tori, parchi pub­bli­ci, spi­agge, boschi, miniere…

- Dedi­care un’attenzione par­ti­co­lare a chi nei mesi di iso­la­men­to e nelle fasi di lenta riap­pro­pri­azione delle giuste dis­tanze ha sof­fer­to di più: i bim­bi con dis­abil­ità, con dif­fi­coltà di apprendi­men­to, con prob­le­mi comu­nica­tivi, eco­nomi­ci, affet­tivi.

- Per­me­t­tere alle famiglie, alle donne in par­ti­co­lare di tornare al lavoro, sapen­do i loro figli cus­todi­ti ed accom­pa­g­nati da ani­ma­tori, edu­ca­tori, youth work­er, com­pe­ten­ti in espe­rien­ze di ani­mazione, movi­men­to e apprendi­men­to inter­es­san­ti.

- Con­tin­uare ad offrire per­cor­si di rielab­o­razione delle emozioni, di ori­en­ta­men­to, di con­sulen­za psi­cope­d­a­gog­i­ca per stare den­tro atti­va­mente a questo cam­bio rad­i­cale di par­a­dig­ma.

- Per­me­t­tere alla scuo­la di riat­ti­vare i per­cor­si di istruzione per tut­ti i ragazzi nei tem­pi pre­visti, ma anche in spazi nuovi e diver­si dalle aule, riconoscen­do come cur­ri­co­lari le attiv­ità anco­ra da svilup­pare del nos­tro prog­et­to (can­ot­tag­gio, vela, lab­o­ra­tori musi­cali, di video mak­ing, di immer­sione nel­la natu­ra, di riv­is­i­tazione del­la GTE, di zoolo­gia, botan­i­ca, robot­i­ca, teatro,
fotografia, ecc), prog­et­tan­do tra scuo­la e lo staff del prog­et­to, altre espe­rien­ze di apprendi­men­to che inte­gri­no il per­cor­so sco­las­ti­co.

- Indi­vid­uare, ridefinire e offrire gli spazi comu­ni­tari già attivi gra­zie al prog­et­to (fisi­ci e relazion­ali) per­ché siano l’adeguato con­testo di cresci­ta e di svilup­po delle nuove gen­er­azioni, in interazione/integrazione con le altre gen­er­azioni, mag­a­ri intrec­cian­do le poten­zial­ità ambi­en­tali,
cul­tur­ali, artis­tiche, storiche elbane in modo da farne lab­o­ra­tori di vita, con­di­vi­sione, di relazione, luoghi di sti­mo­lo e risor­sa per la comu­nità, a par­tire dai bam­bi­ni e dai ragazzi: immag­i­nar­si aule ver­di negli ambi­en­ti del Par­co, aule di musi­ca nei teatri al chiu­so e all’aperto dell’isola, aule di ricer­ca e sper­i­men­tazione nei lab­o­ra­tori sci­en­tifi­ci del Par­co minerario, nelle cucine di qualche ris­torante, nelle officine di qualche impre­sa disponi­bile che voglia far amare ai ragazzi il lavoro e le tradizioni elbane.

- Pro­porre azioni con­crete di ascolto/dialogo/confronto/elaborazione con­di­visa di idee in modo da innescare pro­ces­si di cresci­ta comu­ni­taria in modo da ren­der­ci capaci di affrontare il cam­bi­a­men­to (e le emer­gen­ze) in qual­si­asi momen­to modo si pre­sen­ti, mag­a­ri diven­tan­do famil­iari con i prin­cipi e le real­iz­zazioni dell’economia civile e cir­co­lare, con un nuo­vo con­cet­to di salute e benessere,
impara­n­do a gestire in modo altro il rap­por­to potere-prof­it­to.

- Non trascu­rare il prob­le­ma trasporto e mobil­ità, per dare ai nec­es­sari cam­bi­a­men­ti ele­men­ti di inno­vazione nel­la ges­tione dei mezzi e dei tem­pi di movi­men­to.

- Elab­o­rare un mod­el­lo sper­i­men­tale di inter­ven­to inte­gra­to educa­ti­vo comu­ni­tario attua­bile nel ter­ri­to­rio elbano per la sua pecu­liar­ità in rispos­ta all’emergenza che sti­amo viven­do, che pos­sa servire da “lab­o­ra­to­rio” a liv­el­lo nazionale, da cui par­tire per la definizione di un mod­el­lo più ampio.

Sono tante cose, ma molte sono già ben prog­et­tate, finanzi­ate e pos­si­bili da met­tere in atto subito. Altre sono in germe, ma pos­sono, con la col­lab­o­razione di molti, atti­var­si e ren­der­si realtà.

Provi­amo a costru­ire e ren­dere per­ma­nen­ti tavoli di con­fron­to fra i sogget­ti pub­bli­ci e pri­vati del mon­do dell’educazione, per­ché siano e rimangano luoghi di pen­siero e di azione, capaci di con­tribuire a una cul­tura educa­ti­va comu­ni­taria e di com­piere e sol­lecitare azioni con­crete, anche a liv­el­lo politi­co. Questo potrà
essere uno degli inves­ti­men­ti anche eco­nomi­ci più impor­tan­ti dei prossi­mi tem­pi, per­ché tut­to ripren­da ener­gia e si pos­sa vedere e sper­are il futuro.

Quan­do com­in­ci­amo? Chi ci sta?

L’Isola che c’è

Part­ner: Comune di Rio, Comune di Capo­liv­eri, IC CARDUCCI di Por­toaz­zur­ro, IC GIUSTI di Mari­na di Cam­po, Isti­tu­to Madre Maz­zarel­lo di Rio, AGEDO, Ciofs FP Toscana, Cir­co­lo San­dro Per­ti­ni, Inper­for­mat Asso­ci­azione cul­tur­ale, Legam­bi­ente Cir­co­lo Arcipela­go Toscano, Opi­fi­cio Lib­er­ar­ti, ASD Diver­sa­mente mari­nai, ASD Can­ot­tag­gio Por­toaz­zur­ro, Uni­ver­sità di Pisa — Dipar­ti­men­to di Scien­ze Politiche.

Rispondi