Skip to content

Manchette di prima

EDICOLA ELBANA SHOW

Quello che l'altri dovrebbero di'

Manchette di prima

BREAKING NEWS

Corsini: Portello, l’opposizione non sa di cosa parla

È basta­ta la con­sue­ta let­tu­ra cap­zio­sa di un grup­pu­sco­lo di oppo­si­zio­ne loca­le (di noto­rie obiet­ti­vi­tà, impar­zia­li­tà e buo­na fede) di una mia dichia­ra­zio­ne in Con­si­glio Comu­na­le per sca­te­na­re una rea­zio­ne rab­bio­sa di Legam­bien­te Arci­pe­la­go Tosca­no sul tema del­la spiag­gia del Por­tel­lo a Rio Mari­na. Legam­bien­te, non cono­scen­do nul­la del pro­ble­ma, non essen­do­si infor­ma­ta pri­ma di par­ti­re alla cari­ca, non ha ele­men­ti per capi­re di che si trat­ta. E infat­ti non ha capi­to nien­te. Ora cer­co di spie­ga­re per evi­ta­re che si for­mi il soli­to vor­ti­ce del­le pro­te­ste non infor­ma­te. Innan­zi­tut­to, ad oggi non c’è nes­sun pro­get­to, ma una sem­pli­ce idea da inse­ri­re in una pia­ni­fi­ca­zio­ne gene­ra­le di tut­to il lito­ra­le, idea che ho anti­ci­pa­to doven­do rispon­de­re ad un’interrogazione in Con­si­glio Comu­na­le. Ma Legam­bien­te sa di che si par­la? La spiag­gia (“spiag­gia”…???) del Por­tel­lo è in real­tà un’insenatura di cir­ca due­cen­to metri ridot­ta ad una pie­tra­ia degra­dan­te inac­ces­si­bi­le e ini­do­nea – se non per l’ultimo minu­sco­lo trat­to – alla frui­zio­ne ed alla bal­nea­zio­ne. Defi­nir­la spiag­gia è, come si dice, un wish­ful thin­king, un pio desi­de­rio. Ed è così da decen­ni. Per riqua­li­fi­car­la e por­tar­la ad esse­re “spiag­gia” occor­re una pro­get­ta­zio­ne ad hoc e ser­vo­no risor­se cospi­cue (alcu­ne cen­ti­na­ia di miglia­ia di euro) che il Comu­ne di Rio non ha e non può repe­ri­re in tem­pi accet­ta­bi­li, in un ter­ri­to­rio che già pre­sen­ta mol­te­pli­ci altre prio­ri­tà che tut­ti segna­la­no e lamen­ta­no a 360 gra­di. Per que­sto di potreb­be pen­sa­re ad affi­dar­ne par­te (ave­te capi­to bene? PARTE) in con­ces­sio­ne, chie­den­do al con­ces­sio­na­rio – da indi­vi­dua­re con gara pub­bli­ca – di addos­sar­si le spe­se per la riqua­li­fi­ca­zio­ne dell’intera spiag­gia e del­le aree cir­co­stan­ti, ivi com­pre­sa la par­te (ave­te capi­to bene? PARTE) da lascia­re al libe­ro acces­so. In cam­bio il pri­va­to avreb­be il dirit­to di gesti­re la sua par­te (ave­te capi­to bene? PARTE), crean­do ed offren­do ser­vi­zi in regi­me di eco­no­mi­ci­tà per ele­va­re la qua­li­tà dell’offerta turi­sti­ca. Nel­la par­te da rea­liz­za­re a cura del con­ces­sio­na­rio vi sareb­be anche il col­le­ga­men­to pedo­na­le con l’adiacente spiag­gia del­la Ripa Bian­ca ad oggi qua­si inac­ces­si­bi­le da ter­ra, col­le­ga­men­to che pure si sogna ed invo­ca da decen­ni, sen­za però che sia sta­to fat­to nien­te. Visto che non ave­te capi­to nul­la? A Cavo le con­ces­sio­ni di are­ni­li han­no dato enor­me bene­fi­cio, sono gesti­te bene e con pro­fes­sio­na­li­tà, pure in un con­te­sto in cui vi sono anche tan­te spiag­ge libe­re, e così – a quan­to pare – la “spiag­gia” del­la Tor­re a Rio Mari­na, fre­quen­ta­ta con sod­di­sfa­zio­ne da mol­ti. Ovvia­men­te, i det­ta­mi dell’Europa non c’entrano nien­te, per­ché qui sem­mai si crea­no spiag­ge, non si ridu­co­no quel­le libe­re, che comun­que sono garan­ti­te in quan­ti­tà del tut­to con­grua, come sareb­be­ro garan­ti­te anche nell’eventuale pro­get­to Por­tel­lo. Chi par­la di soste­ne­re le spe­se con sol­di comu­na­li, dovreb­be far­si cari­co di dire da dove si dovreb­be­ro pren­de­re o da cosa si dovreb­be­ro toglie­re, visto che altri finan­zia­men­ti pub­bli­ci (cui pure abbia­mo con­cor­so sen­za suc­ces­so) non sono suf­fi­cien­ti ed han­no tem­pi e con­di­zio­ni mol­to cri­ti­che per le nostre real­tà. E inu­ti­le tuo­na­re con­tro le “pri­va­tiz­za­zio­ni”. Fate­vi un giro su un sem­pli­ce voca­bo­la­rio: pri­va­tiz­za­re signi­fi­ca cede­re ad un pri­va­to la pro­prie­tà di un bene pub­bli­co. Qui non si trat­ta di pri­va­tiz­za­zio­ni, ma di con­ces­sio­ni di beni che resta­no in mano pub­bli­ca (vi pre­go, pri­ma di par­la­re al ven­to, infor­ma­te­vi!) per­fet­ta­men­te in linea con le nor­me euro­pee e con una visio­ne moder­na del patri­mo­nio pub­bli­co, visio­ne che chia­ma inve­sti­men­ti e capa­ci­tà impren­di­to­ria­li pri­va­ti, soprat­tut­to in un ter­ri­to­rio come il nostro in cui le risor­se pub­bli­che non abbon­da­no. E guar­da­te­vi bene intor­no: le con­ces­sio­ni fan­no bene al pae­se; gra­zie a loro ci sarà un’ottima gestio­ne del por­to di Cavo con evi­den­tis­si­ma riqua­li­fi­ca­zio­ne del con­te­sto pae­sa­no e offer­ta di ser­vi­zi, e ci sarà – anche qui dopo anni di iner­te e ras­se­gna­ta atte­sa – la riqua­li­fi­ca­zio­ne dei Vol­to­ni sul por­to di Rio Mari­na, con resti­tu­zio­ne alla vita di un trat­to di gran­de valo­re sto­ri­co e sen­ti­men­ta­le del ter­ri­to­rio. Par­lia­mo­ci fran­ca­men­te: il ter­ri­to­rio può tor­na­re alla vita, ma se fos­se per voi….

Mar­co Cor­si­ni, sin­da­co di Rio

 

Rispondi