Il pittore e scultore portoferraiese, scomparso nel 2020, aveva creato la ceramica per ricordare la carcerazione, avvenuta nel 1933, di Sandro Pertini nell’antica struttura. Recluso come oppositore politico al Fascismo a Pianosa, doveva essere processato per oltraggio a una guardia carceraria, nel tribunale di Portoferraio. L’opera fu inaugurata il 2 giugno del 2012. Il sindaco di Portoferraio Tiziano Nocentini ha voluto creare per l’occasione una breve ma significativa cerimonia. «È un momento importante questa ricollocazione — dice — e ho voluto che fosse presente Alessandra Ribaldone, moglie del compianto artista e presidente della Fondazione Bolano. Dopo il restauro della torre molti adempimenti hanno fatto tardare il ritorno della ceramica al suo posto. Il lavoro di Italo è stato prezioso ed evidenzia un fatto storico di notevole importanza per Portoferraio e l’Elba, da far conoscere a tutti». Presenti il vicesindaco Claudio De Santi, la consigliera Patrizia Cherici e per la Cosimo de’Medici Luca Bellosi. A giorni saranno sistemati nella torre medicea anche 4 pannelli creati dal Circolo culturale Pertini elbano, che narrano tutte le vicende dell’impegno politico di Sandro Pertini, tra i protagonisti della lotta di Liberazione e presidente della Repubblica tra i più amati. «Anche i pannelli saranno rimessi nella torre — afferma Nocentini — e alla ripresa dell’anno scolastico faremo una inaugurazione alla presenza di una scolaresca della media Pascoli, in quanto la scoperta della carcerazione portoferraiese di Pertini fu possibile proprio per un viaggio nel 1984 di alcune classi di quella scuola, al Quirinale, dove furono ricevute dal presidente Pertini, che narrò a studenti e docenti la sua reclusione nella torre della Linguella, in attesa della celebrazione del processo al tribunale di Portoferraio».
