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Grande festa alla Mammoletta per i 40 anni della fondazione Exodus

Calo­ro­sa par­te­ci­pa­zio­ne del­la comu­ni­tà elba­na alla festa tenu­ta alle Pic­chia­ie pres­so La Mam­mo­let­ta, sede elba­na del­la Fon­da­zio­ne Exo­dus, per festeg­gia­re i 40 anni dal­la nasci­ta del­la comu­ni­tà fon­da­ta nel 1985 da Don Maz­zi.
Era­no pre­sen­ti, oltre ai gio­va­ni resi­den­ti, i 15 ragaz­zi del­la “caro­va­na” che, par­ti­ta dal Mada­ga­scar, sta per­cor­ren­do da 4 mesi un cam­mi­no che col­le­ga le sedi del­la Fon­da­zio­ne Exo­dus spar­se in tut­ta Ita­lia, dal­la Sici­lia al Tren­ti­no, dove si svol­go­no incon­tri for­ma­ti­vi e divul­ga­ti­vi. Fra le tap­pe quel­la all’Isola d’Elba, dove fu fon­da­ta, pro­prio nei pri­mi anni di vita del pro­get­to Exo­dus, la sede elba­na da Sta­ni­slao Pec­chio­li e Mar­ta Del Bono. Un lavo­ro appas­sio­na­to e tena­ce che ha por­ta­to, pri­ma nel­la sede di Laco­na ed oggi a Por­to­fer­ra­io, mol­tis­si­mi ragaz­zi e ragaz­ze che han­no tro­va­to, gra­zie all’esperienza uma­na e a un per­cor­so con­di­vi­so nel­la cura e nel­la con­sa­pe­vo­lez­za, la via d’uscita dal­le loro dipen­den­ze.
Una vera e pro­pria festa con Lapo e il grup­po musi­ca­le dei gio­va­ni de La Mam­mo­let­ta ad apri­re l’evento, segui­ti da nume­ro­si inter­ven­ti degli ospi­ti. Dopo la psi­co­lo­ga Lucia Cagnac­ci, Sta­ni­slao Pec­chio­li ha rac­con­ta­to la sua lun­ga espe­rien­za, con­di­vi­sa con la moglie Mar­ta, dif­fi­ci­le ma entu­sia­sman­te. Un cam­mi­no che ha riser­va­to delu­sio­ni e incom­pren­sio­ni, soprat­tut­to ini­zial­men­te quan­do le dro­ghe era­no un tabù, ma che ha por­ta­to sul­la loro stra­da anche tan­ti ami­ci e soprat­tut­to tan­ti ragaz­zi che ave­va­no biso­gno di pun­ti di rife­ri­men­to per impa­ra­re ad esplo­ra­re le pro­prie emo­zio­ni, le pro­prie debo­lez­ze ma anche i pro­pri talen­ti. Una di que­ste gio­va­ni ospi­ti del­la Mam­mo­let­ta è inter­ve­nu­ta da Paler­mo dove vive con la fami­glia e il figlio di quat­tro anni, dedi­can­do­si alla nau­ti­ca, un mestie­re impa­ra­to ed ama­to sul­le bar­che del­la Mam­mo­let­ta che ven­go­no anche oggi usa­te per por­ta­re avan­ti pro­get­ti come l’ultimo nato dal­la col­la­bo­ra­zio­ne con la Fon­da­zio­ne Iso­la d’Elba, La Lega Nava­le di Por­to­fer­ra­io, alcu­ni ETS elba­ni, la USL Tosca­na Nord e il SERD , la Capi­ta­ne­ria di Por­to, dal nome emble­ma­ti­co: “Cam­bio di Rot­ta. Per­cor­si nel­la con­sa­pe­vo­lez­za via mare” finan­zia­to con un ban­do di Cesvot e Regio­ne Tosca­na Gio­va­ni­Si. Pro­prio il gior­no pre­ce­den­te alla Festa per il 40°, duran­te il cam­bio di con­se­gne pres­so la Capi­ta­ne­ria di Por­to­fer­ra­io, la coman­dan­te C.F. (CP) Flo­ria­na Segre­to ave­va con com­mo­zio­ne ricor­da­to la col­la­bo­ra­zio­ne con la comu­ni­tà elba­na e i lega­mi con la Fon­da­zio­ne Exo­dus, affi­dan­do al nuo­vo coman­dan­te C.F. (CP) Sogno la gestio­ne del­le rela­zio­ni, non solo isti­tu­zio­na­li ma uma­ne e socia­li, con la popo­la­zio­ne dell’Isola.
Mol­ti gli inter­ven­ti del pub­bli­co a par­ti­re da Mar­co, il lea­der del­la Caro­va­na anco­ra in cam­mi­no per l’Italia e da Gio­van­ni e Fran­ce­sco, che han­no rac­con­ta­to la pro­pria espe­rien­za pres­so la comu­ni­tà. Dopo l’assessore alle poli­ti­che socia­li di Por­to­fer­ra­io, Rita Brac­ci, è inter­ve­nu­ta la diret­tri­ce del­la Fon­da­zio­ne Iso­la d’Elba, Patri­zia Lupi, che ha espo­sto le fina­li­tà del pro­get­to Cam­bio di Rot­ta. La dr.ssa Lucia Man­ci­no ha poi spie­ga­to il ruo­lo del SERD che diri­ge a livel­lo inter­pro­vin­cia­le, Livor­no e Pisa, invi­tan­do ad una sem­pre mag­gio­re com­pren­sio­ne e col­la­bo­ra­zio­ne fra la com­po­nen­te pub­bli­ca, quel­la pri­va­ta e il Ter­zo Set­to­re. E’ sta­to infi­ne ricor­da­to Don Maz­zi, la sua intui­zio­ne di apri­re i ragaz­zi al mon­do, sot­to uno sguar­do vigi­le ma sen­za giu­di­zio, attra­ver­so espe­rien­ze di lavo­ro e di con­di­vi­sio­ne, a par­ti­re appun­to dal movi­men­to, dal viag­gio inte­so come ricer­ca inte­rio­re. La sera­ta si è con­clu­sa con un sim­pa­ti­co momen­to con­vi­via­le nel­la splen­di­da cor­ni­ce dell’anfiteatro inti­to­la­to a Gior­gio Fal­let­ti, un per­so­nag­gio mol­to lega­to alla Fon­da­zio­ne Exo­dus, che lo finan­ziò gra­zie ad una can­zo­ne dedi­ca­ta all’Elba: “Da casa mia si vede il mare”.