Riceviamo e pubblichiamo dal Comune di Porto Azzurro un comunicato stampa. Questa volta non si tratta di qualche briaco in cerca d’attenzione. Qui si è superato il limite. Un gruppetto di ragazzi – tre maschi e una ragazza, alcuni anche minorenni – ha deciso, alle 4:30 del mattino, che la spiaggia “La Rossa” doveva diventare il loro personale parco distruzione. Risultato? Quattro poltrone tagliate, un ombrellone devastato, e – soprattutto – la sedia a ruote per il bagno in mare dei disabili ridotta inservibile con un coltello. Sì, avete letto bene. Un coltello. In tasca. A 17 o 18 anni. In vacanza. Di notte. E no, non per tagliare cocomeri, giusta l’osservazione del Sindaco quando dice che non è normale che dei minorenni girino in vacanza con il coltello in tasca. Ma la prodezza dei nostri eroi non finisce qui: rubano anche un distributore di palline della “Minerali Giannini”, lo scassinano come fossero in una puntata mal riuscita di “Lupin”, si fregano le monetine e lo buttano nei rovi. Classe. Intelligenza. Umanità. Cervello? Zero.Per fortuna, le telecamere – che evidentemente non fanno parte del loro bagaglio culturale – li hanno beccati. Il Comune di Porto Azzurro, insieme alla Polizia Urbana e ai Carabinieri, ha fatto un lavoro encomiabile: certosino, silenzioso e risolutivo. I responsabili sono stati identificati e denunciati. Ora toccherà alla giustizia fare il suo corso. Ma a noi, dell’Edicola Elbana, resta addosso una rabbia profonda. Perché rompere una poltrona è stupido. Ma rendere inutilizzabile una sedia che serve a far fare un bagno in mare a chi non può farlo da solo, è semplicemente infame. Non ci interessa il solito coro del “sono ragazzi”, “non capiscono”. No. Sono atti da incivili, privi di rispetto per gli altri e per i luoghi che li ospitano. E se a Porto Azzurro ci venite solo per distruggere, fateci un favore: restate a casa vostra. Perché qui si accolgono tutti. Ma non si tollera chi calpesta la dignità altrui
