Cara Edicola Elbana, tu che dici sempre quello che gli altri pensano ma non hanno il coraggio di dire… oggi tocca a me. Perché a tutto c’è un limite, anche alla pazienza.C’è qualcuno – non si sa se cretino patentato o furbone col diploma di inciviltà – che ha ben pensato di svuotarsi la coscienza (e la macchina) scaricando una bella apinata di calcinacci proprio davanti a casa mia, in piena GTE. Sì, la nostra Grande Traversata Elbana, quella che dovrebbe essere un fiore all’occhiello per escursionisti e amanti della natura, ora sembra il cantiere di un palazzo mai finito. Ora, io non dico che ti debba venire il senso civico all’improvviso, ma almeno un minimo di decenza, di furbizia, di vergogna umana, ecco. Che se li hai scaricati “in sordina”, fai almeno il bis: ripassali a riprendere, in silenzio, come un ladro di dignità. Nel frattempo, io mi muovo tra uno scarica-barile e l’altro, cercando di capire chi sia stato, come rimediare e soprattutto CHI li deve togliere. Perché, come sempre, a rimetterci è chi ama questo posto, chi ci vive, chi ci crede ancora. Quindi caro “depositatore anonimo”, se per caso ti è rimasto un briciolo di lucidità – magari mentre leggi queste righe – fai una magia: sparisci quei calcinacci come li hai apparsi. Anche perché, chi visse sperando… finì a vivere tra i sassi.
Un residente esasperato… ma con ancora un filo di ironia (che presto potrebbe finire pure quella).

Basterebbe che i Vigili girassero il paese ed il territorio appuntando i vari lavori in corso, verificando, innanzi tutto, la regolarità con le autorizzazioni rilasciate dall’Ufficio tecnico ed in seguito monitorandone la corretta esecuzione e rispetto delle regole per lo smaltimento dei materiali.