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Siete dei cretini: Un piccolo grande vandalismo dispettoso alle Grotte

Alla Vil­la roma­na del­le Grot­te, in que­sti gior­ni, alcu­ne per­so­ne poco inte­res­sa­te alle nostre atti­vi­tà, ma con un piglio deci­so, han­no rot­to e divel­to un altro dei pali dell’ingresso al par­cheg­gio pri­va­to dell’area archeo­lo­gi­ca. Non è la pri­ma vol­ta. È già suc­ces­so in altre occa­sio­ni e in altre par­ti del­le recin­zio­ni. Un pic­co­lo dan­no che per noi del­la Fon­da­zio­ne diven­ta un pro­ble­ma, per­ché per ogni per­fo­ra­zio­ne del ter­re­no, mini­ma o mas­si­ma, ser­ve l’autorizzazione del­la Soprin­ten­den­za e la sor­ve­glian­za di un archeo­lo­go sul posto. Sen­za con­ta­re il costo e la scel­ta di una dit­ta di fidu­cia, che sap­pia cosa signi­fi­ca lavo­ra­re in un con­te­sto vin­co­la­to. Qua­le può esse­re il moti­vo di que­sto micro-van­da­li­smo, dal sapo­re ran­co­ro­so? Si trat­ta di per­so­ne che non sape­va­no che fare in quel momen­to? Oppu­re gio­va­ni cop­pie dal­le anti­che con­sue­tu­di­ni, per appar­tar­si nel buio del­la not­te, lascian­do trac­ce del loro incon­tro, soprat­tut­to ades­so che il sito è straor­di­na­ria­men­te chiu­so e non c’è illu­mi­na­zio­ne not­tur­na? Si trat­ta for­se di dispet­to nel vede­re un bel­lo spiaz­zo gran­de e ster­ra­to non dispo­ni­bi­le al par­cheg­gio di cam­pe­ri­sti abu­si­vi o di camio­ni­sti con il loro impo­nen­te mez­zo in pau­sa di atti­vi­tà? Tut­to quel­lo che suc­ce­de alle “Grot­te” di soli­to fa noti­zia. Come non ricor­da­re che quan­do met­tem­mo quei quat­tro pali nel par­cheg­gio per ovvia­re agli incon­ve­nien­ti appe­na accen­na­ti, il tele­fo­no dell’allora sin­da­co ci rag­giun­se imme­dia­ta­men­te chie­den­do spie­ga­zio­ni. Que­sta vol­ta l’azione non sem­bra esse­re sta­ta improv­vi­sa­ta, per le varie cic­che di siga­ret­ta pro­prio intor­no al palo divel­to, den­tro e fuo­ri la (mise­ra) recin­zio­ne. Recin­zio­ne sobria, qua­si sim­bo­li­ca — non ci sono chia­vi o sbar­re, solo una cima da bar­che appog­gia­ta a due pali bas­si di casta­gno — , che ricor­da come, per chi non se ne fos­se accor­to, che i rude­ri e la sto­ria del­le” Grot­te”, un com­ples­so archi­tet­to­ni­co vasto e impo­nen­te, riguar­da­no tut­ta la col­li­na. Per con­clu­de­re, il dan­no non è ingen­te, è sana­bi­le. Ma rima­ne l’amarezza di chie­der­si come ven­ga per­ce­pi­to, o sem­pli­ce­men­te com­pre­so, quan­to la Fon­da­zio­ne Vil­la roma­na del­le Grot­te cer­ca di fare da anni, con impe­gno e con­ti­nui­tà: non per chiu­der­si, ma pro­prio per pro­teg­ge­re e offri­re alla cit­ta­di­nan­za que­sto luo­go ama­to e pre­zio­so.

 

Ceci­lia Paci­ni

Foto Ridi

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