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Bene Comune: Bilancio 2025: la Caporetto di Nocentini

Final­men­te i pri­mi di giu­gno il Con­si­glio comu­na­le di Por­to­fer­ra­io potrà discu­te­re il bilan­cio di pre­vi­sio­ne 2025 dopo oltre tre mesi dal­la sca­den­za del ter­mi­ne fis­sa­to per leg­ge, sen­za che le auto­ri­tà pre­po­ste pren­des­se­ro i prov­ve­di­men­ti che la leg­ge impo­ne (nomi­na di un com­mis­sa­rio e scio­gli­men­to del Con­si­glio comu­na­le). Ma, come è noto, la leg­ge non è ugua­le per tut­ti.
Di fat­to basta leg­ge­re le rela­zio­ni appro­va­te in Giun­ta per capi­re che il tem­po è  tra­scor­so inu­til­men­te: sen­za pudo­re.
La Giun­ta Nocen­ti­ni ha appro­va­to un docu­men­to di indi­riz­zo poli­ti­co-ammi­ni­stra­ti­vo che loro stes­si defi­ni­sco­no “boz­za” di sche­ma di bilan­cio, anzi per la veri­tà “boz­zo­ne”, pen­san­do for­se di esse­re in qual­che pro­gram­ma di caba­ret e non in un luo­go dove si ammi­ni­stra con il dena­ro dei cit­ta­di­ni. (Deli­be­ra appro­va­ta il 24 apri­le ma pub­bli­ca­ta all’Al­bo Pre­to­rio un mese dopo, addi­rit­tu­ra dopo l’ap­pro­va­zio­ne del­l’ef­fet­ti­vo sche­ma di bilan­cio).
Nocen­ti­ni non ha anco­ra capi­to  che il Comu­ne non è la “sua”  Conad e pen­sa che sia legit­ti­mo fare quel­lo che vuo­le e come vuo­le sen­za  rispet­to del­le rego­le e del­la demo­cra­zia.
Il Bilan­cio del Comu­ne è un docu­men­to che ha un gran­de valo­re per­ché descri­ve le risor­se finan­zia­rie che l’En­te ha a dispo­si­zio­ne, indi­ca da dove pro­ven­go­no e come l’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le deci­de di impie­gar­le per il bene del­la comu­ni­tà. Inve­ce il bilan­cio è sta­to inse­ri­to all’Or­di­ne del Gior­no del Con­si­glio sen­za un pre­ven­ti­vo con­fron­to con i cit­ta­di­ni, con le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, le for­ze sin­da­ca­li, il volon­ta­ria­to, etc.
Eppu­re lo Sta­tu­to del Comu­ne di Por­to­fer­ra­io  san­ci­sce la neces­si­tà di un per­cor­so par­te­ci­pa­to che coin­vol­ga i cit­ta­di­ni nel­le deci­sio­ni, con pro­get­ti che rispon­da­no ai biso­gni del­la comu­ni­tà e con la pre­vi­sio­ne anche di risor­se eco­no­mi­che in modo da garan­tir­ne la loro rea­liz­za­zio­ne.
Il Bilan­cio che il Sin­da­co Nocen­ti­ni e la sua mag­gio­ran­za pre­sen­ta­no al Con­si­glio non è sta­to, inve­ce, discus­so con nes­su­no.
E’ una pre­sa in giro per i cit­ta­di­ni quan­to affer­ma­to nel­la deli­be­ra n.78 del 24 apri­le e cioè “che le risor­se per il pro­ces­so par­te­ci­pa­ti­vo ven­go­no inse­ri­te in bilan­cio per rispet­ta­re lo Sta­tu­to ma  che (inu­ti­liz­za­te) ver­ran­no stor­na­te da tale desti­na­zio­ne subi­to, con un appo­si­to emen­da­men­to, in sede di appro­va­zio­ne del Bilan­cio in Con­si­glio”.
Nel­la stes­sa deli­be­ra vie­ne anche impu­ta­to il ritar­do nel­l’e­la­bo­ra­zio­ne e nel­l’ap­pro­va­zio­ne del bilan­cio pre­ven­ti­vo ai respon­sa­bi­li del­l’a­rea finan­zia­ria, dimen­ti­can­do però che, fin dal­l’in­se­dia­men­to, que­ste figu­re sono sta­te scel­te dal­l’am­mi­ni­stra­zio­ne Nocen­ti­ni stes­sa, che ha asse­gna­to inca­ri­chi, rin­no­va­ti più vol­te, e con la moti­va­zio­ne basa­ta “sul­la valu­ta­zio­ne dei risul­ta­ti otte­nu­ti e del­le capa­ci­tà dimo­stra­te”.
E se il per­cor­so par­te­ci­pa­ti­vo con i cit­ta­di­ni è sta­to ine­si­sten­te, non diver­sa­men­te è anda­to l’i­ter con gli orga­ni isti­tu­zio­na­li. La Com­mis­sio­ne con­si­lia­re bilan­cio ha pre­so atto, nel­la sua ulti­ma riu­nio­ne, che la docu­men­ta­zio­ne alle­ga­ta al bilan­cio richie­de­va appro­fon­di­men­ti per­ché, pur essen­do obbli­ga­to­ria, era insuf­fi­cien­te per una com­pren­sio­ne com­ple­ta e una visio­ne det­ta­glia­ta  del­la situa­zio­ne finan­zia­ria e del­le pre­vi­sio­ni di entra­ta e di spe­sa del­l’En­te, così ha chie­sto di otte­ne­re infor­ma­zio­ni aggiun­ti­ve. Ma il Sin­da­co Nocen­ti­ni e l’As­ses­so­re Eller (l’e­sper­to che tut­to sape­va e tut­to ave­va capito…fin dal­la cam­pa­gna elet­to­ra­le) han­no pre­po­ten­te­men­te inter­rot­to la discus­sio­ne impe­den­do ogni chia­ri­men­to, e rifiu­tan­do­si di for­ni­re le infor­ma­zio­ni e la docu­men­ta­zio­ne richie­sta.
Ver­so i con­si­glie­ri di mino­ran­za solo stra­fot­ten­za e pro­vo­ca­zio­ni. Un atteg­gia­men­to asso­lu­ta­men­te anti­de­mo­cra­ti­co e, appun­to, pro­vo­ca­to­rio, di cui la Cit­tà deve esse­re a cono­scen­za.
Evi­den­te­men­te abi­tua­to a sen­tir­si dire “Signor­sì” nei sui nego­zi, il Sin­da­co ha per­so la pazien­za ver­so chi, inve­ce, per garan­ti­re il rispet­to dei prin­ci­pi di tra­spa­ren­za e lega­li­tà, ha richie­sto chia­ri­men­ti e docu­men­ta­zio­ne inte­gra­ti­va su deci­sio­ni e azio­ni che potreb­be­ro susci­ta­re dub­bi o cri­ti­che.
Nes­sun “tec­ni­co” in Com­mis­sio­ne. Nes­su­no dei pre­sen­ti che sap­pia rispon­de­re.
Ma chi ha fat­to dav­ve­ro il bilan­cio ?

Mar­cel­la Mer­li­ni                                                                                              Danie­le Pal­mie­ri

Con­si­glie­ri Comu­na­li

Grup­po Bene Comu­ne

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