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Manchette di prima

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Ti chiedo scusa cucciolo — Isabella Paladini

Ti chiedo scusa cuc­ci­o­lo, non siamo rius­ci­ti a sal­var­ti nonos­tante aver­ci for­tis­si­ma­mente prova­to. Ci ha prova­to chi ti ha trova­to e ha con­tat­ta­to la sola realtà che sul­la nos­tra pic­co­la e splen­di­da iso­la non si tira mai indi­etro quan­do ci sono ani­mali in dif­fi­coltà, anche quan­do i casi sono dis­perati (potrei dire soprat­tut­to). Ci ho prova­to io, che non sono nes­suno, ma che casual­mente parti­vo dal­lo scoglio e ti pote­vo portare al Cru­ma, quel cen­tro di eccel­len­za che ha già cura­to tan­ti di voi sel­vati­ci elbani, sen­za purtrop­po qua­si mai ricon­durli a casa. Sei sta­to accu­d­i­to per un giorno da per­sone amorevoli e esperte, ma con­sce di dover far aumentare anco­ra le tue prob­a­bil­ità di soprav­viven­za. Era nec­es­sario por­tar­ti lì, per­ché qui, a casa nos­tra, più che il cuore e i chilometri non pos­si­amo met­ter­ci.
Per cui sei sta­to sis­tem­ato in una scat­o­la con il fieno e la bot­tiglia dell’acqua cal­da e, dopo aver pre­so anco­ra un po’ di lat­te, ti ho rice­vu­to in con­seg­na. Erava­mo a pie­di sul traghet­to e già sape­vo quan­to ti avreb­bero spaven­ta­to i rumori del garage. Non ave­vo cal­co­la­to le buche che poi avrem­mo trova­to sul­la super­stra­da per Livorno. Ti ho vis­to ansi­mare, che cosa pote­vo fare? Dove­vi essere così fras­tor­na­to, spaven­ta­to, solo in quel­la scat­o­la, sen­za la tua mam­ma da due giorni. Ho cer­ca­to di non far­ti sen­tire trop­po almeno la mia pre­sen­za incombente, pic­co­lo scric­ci­o­lo di 200 gram­mi, mor­bido come un piu­mi­no. Ma quan­do all’altezza di Rosig­nano ho con­trol­la­to come tu stes­si, quel­lo che ave­va­mo fat­to di tut­to per impedire, era suc­ces­so. La tua morte, che per l’amor del cielo pote­va accadere, mi ha fat­to però pen­sare, con rab­bia, a quan­to fos­se ingius­to che la tua vita fos­se sta­ta, per neces­sità, mes­sa mate­rial­mente nelle mie mani e non in quelle di pro­fes­sion­isti com­pe­ten­ti, di cui pure a rig­or di legge lo Sta­to, di cui tu sei “pro­pri­età”, dovrebbe far­si cari­co.

Sai, in questi giorni si sta par­lan­do molto di un’opera che atten­di­amo da tan­to tem­po sull’isola (è un obbli­go che i comu­ni han­no da trent’anni e a cui non si sono anco­ra adeguati), e l’idea ti potrà sem­brare spaven­tosa: si trat­ta di un canile. Ma questo canile, oltre a diventare un rifu­gio con­fortev­ole e tem­po­ra­neo per cani che potran­no essere segui­ti da volon­tari ed essere adot­tati, potrà avere una zona ded­i­ca­ta ai gat­ti (e sono tan­ti qui all’Elba, per­ché del­la ster­il­iz­zazione si occu­pano solo le asso­ci­azioni, men­tre dovrebbe inter­venire l’asl) e poi avrà un servizio di assis­ten­za vet­eri­nar­ia ad aper­tu­ra con­tin­u­a­ta sulle 24 ore.
Da questo prog­et­to, che esiste in parte sul­la car­ta e in parte nelle inten­zioni dei decisori, potrebbe nascere persi­no qual­cosa di più ambizioso. So che ti sem­br­erà stra­no, la ges­tione del­la fau­na sel­vat­i­ca anche nelle fasi di emer­gen­za vet­eri­nar­ia, dovrebbe essere pri­or­i­taria su un’isola, per di più voca­ta alla tutela e alla con­ser­vazione del­la natu­ra. Sì, per­ché tu forse non lo sai e in effet­ti per­ché dovresti? ma l’isola d’Elba è sede del Par­co Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Insom­ma, tut­to questo per dirti, dolce crea­tu­ra che non c’è più, che adesso, a breve, noi il nos­tro prog­et­to lo real­izzer­e­mo, ques­ta vol­ta non ci fer­mer­e­mo per­ché ci siamo, abbi­amo bat­tuto per resisten­za persi­no la buro­crazia, gli sgam­bet­ti, i cam­bi di giun­ta e di ori­en­ta­men­ti politi­ci. E lo fare­mo per te e tut­ti i sel­vati­ci che con­di­vi­dono la nos­tra stes­sa ter­ra, per i nos­tri ani­mali che spes­so non han­no nes­suna sper­an­za solo per­ché vivi­amo su un’isola e per quel­li che una famiglia non ce l’hanno.

Col cuore in mano, cre­do anzi con quel­lo di tan­tis­si­mi, mi riv­ol­go al Sin­da­co Mon­tagna, alla GAT, al Sin­da­co del mio paese Ange­lo Zini e a tut­ti col­oro che in questo frangente han­no l’opportunità di con­tribuire a posare davvero una pietra mil­iare per la civiltà dell’Elba, foss’anche solo per tut­to il tem­po che dietro a ques­ta ques­tione è sta­to imp­ie­ga­to (inutil­mente), affinché pro­cedano spedi­ta­mente e con­vin­ta­mente a sciogliere gli ulti­mi osta­coli tec­ni­ci. Lo spazio polifun­zionale, il canile dell’Isola d’Elba, deve sorg­ere al più presto, ed è nelle vostre attuali pos­si­bil­ità: non spre­catela.

In questo spazio non pos­so che pub­bli­ca­mente anche ringraziare Ani­mal Project per la dedi­zione e i sac­ri­fi­ci com­piu­ti nell’interesse uni­co degli ani­mali in dif­fi­coltà e il dot­tor Bar­sot­ti per il suo impeg­no con­tin­uo e la disponi­bil­ità.

Isabel­la Pal­a­di­ni

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