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Sanità Elbana: Lanera chiede al Sindaco Zini lo stato della nostra sanità e Zini prontamente risponde

Il Con­si­glie­re Lane­ra ci pone una serie di doman­de sul­lo sta­to del­la nostra sani­tà alle qua­li ovvia­men­te non ci sot­tra­ia­mo. Ma una pre­ci­sa­zio­ne: la rile­van­za del­le que­stio­ni è tale che sareb­be auspi­ca­bi­le atti­va­re il dia­lo­go e il con­fron­to nel­le sedi pro­prie e non sui blog o sul­le pagi­ne face­book, in vir­tù del­le pre­ro­ga­ti­ve che spet­ta­no ad un con­si­glie­re comu­na­le.
Sia­mo anco­ra in pie­na emer­gen­za pan­de­mi­ca e, quin­di, ogni con­si­de­ra­zio­ne sul­lo sta­to dei ser­vi­zi sani­ta­ri sul ter­ri­to­rio elba­no e nell’ambito del nostro ospe­da­le deve neces­sa­ria­men­te tene­re con­to del­la par­ti­co­la­re situa­zio­ne. Sul fron­te COVID, in linea gene­ra­le, la rispo­sta è sta­ta posi­ti­va, sem­pre all’altezza dell’evolversi degli even­ti, tem­pe­sti­va e pun­tua­le nel trac­cia­men­to, sia nel­la fase 1 quan­do l’Elba è sta­ta lie­ve­men­te sfio­ra­ta dal con­ta­gio sia nel­la fase 2 dove inve­ce i casi posi­ti­vi si sono bru­sca­men­te mol­ti­pli­ca­ti fino a giun­ge­re per diver­se set­ti­ma­ne ai ver­ti­ci dell’intera USL TNO per il rap­por­to postivi/popolazione con momen­ti di vera pre­oc­cu­pa­zio­ne e appren­sio­ne. Situa­zio­ne che in que­sti gior­ni pare rien­tra­ta nel­la “nor­ma­li­tà”.
Tut­ta­via non si pos­so­no nascon­de­re le cri­ti­ci­tà pre­sen­ti e la neces­si­tà di inter­ve­ni­re. Par­lia­mo di obbiet­ti­vi neces­sa­ri ad assi­cu­ra­re livel­li essen­zia­li di assi­sten­za al cit­ta­di­no.
La caren­za più gra­ve è quel­la rela­ti­va al per­so­na­le, medi­co e infer­mie­ri­sti­co. Occor­re per­se­gui­re, con tut­ti gli stru­men­ti a dispo­si­zio­ne, la cosid­det­ta “stan­zia­li­tà” del per­so­na­le in par­ti­co­la­re quel­lo medi­co. Esi­ste una soglia cri­ti­ca, in que­sto sen­so, del nostro ospe­da­le che non può esse­re sop­pe­ri­ta esclu­si­va­men­te con tur­na­zio­ni da altre strut­tu­re azien­da­li. Per­ché non si deve mai dimen­ti­ca­re che l’insularità, per effet­to di diver­se con­di­zio­ni in par­ti­co­la­re quel­le con­di­me­teo, è cau­sa spes­so di inter­ru­zio­ne del­la con­ti­nui­tà ter­ri­to­ria­le. E allo­ra ser­vi­zi sani­ta­ri che si affi­di­no solo a tur­na­zio­ni con per­so­na­le pro­ve­nien­te dal con­ti­nen­te rischia­no di sal­ta­re e di inter­rom­per­si.
Que­sta caren­za è gene­ra­liz­za­ta per tut­to l’ospedale ma col­pi­sce in modo più cri­ti­co alcu­ni repar­ti, in par­ti­co­la­re quel­li dove, appun­to, non c’è o è ai mini­mi ter­mi­ni la stan­zia­li­tà del per­so­na­le. Orto­pe­dia, Ane­ste­sia, Pron­to Soc­cor­so, Radio­lo­gia, fra poco anche Onco­lo­gia. Come vede, con­si­glie­re Lane­ra, vado oltre le sue doman­de per con­fer­ma­re come la situa­zio­ne sia dif­fi­ci­le e abbia neces­si­tà di inter­ven­ti. Tut­ta­via alcu­ne sue affer­ma­zio­ni non rispon­do­no del tut­to al vero o han­no biso­gno di chia­ri­men­to.
In anestesia,è vero, sia­mo pas­sa­ti da 7 a 3 medi­ci; in orto­pe­dia vi sono due diri­gen­ti medi­ci; infer­mie­ri not­te: Chirurgia/Ortopedia 2 più 1 oss, Medi­ci­na 2 in alta inten­si­tà 1 in bas­sa inten­si­tà più un oss; dal mese di feb­bra­io ci sarà un ema­to­lo­go pro­ve­nien­te da Pisa in libe­ra pro­fes­sio­ne il saba­to mat­ti­na; la medi­ci­na spor­ti­va inter­rot­ta in perio­do emer­gen­zia­le in quan­to i medi­ci spor­ti­vi era­no a sup­por­to di tut­te le atti­vi­tà covid cor­re­la­te è attual­men­te ripre­sa per gli atle­ti del­le fasce gio­va­ni­li. Que­ste sono le infor­ma­zio­ni giun­te diret­ta­men­te dal­la Dire­zio­ne Sani­ta­ria.
Su due altre que­stio­ni poste, inve­ce, occor­re appro­fon­di­re.
Le visi­te in con­ven­zio­ne con strut­tu­re pri­va­te.
L’a­zien­da fun­zio­na sul model­lo “in rete”. Nel caso spe­ci­fi­co dal cup di ogni sin­go­la zona si può pren­de­re appun­ta­men­to per ogni pun­to visi­ta del­l’a­zien­da dove il cit­ta­di­no sce­glie dove meglio cre­de di esse­re cura­to o dove pri­ma tro­va posto. Si ha quin­di pos­si­bi­li­tà di sce­glie­re il pri­mo posto uti­le inve­ce di aspet­ta­re il posto uti­le geo­gra­fi­ca­men­te più vicino…non è una novi­tà ed è una oppor­tu­ni­tà che il siste­ma sani­ta­rio offre. Tut­ta­via occor­re chia­ri­re che, anche in que­sto caso, obbiet­ti­vo pri­ma­rio è il raf­for­za­men­to del­la Radio­lo­gia inter­na che deve esse­re in gra­do di sod­di­sfa­re le richie­ste inter­ne dell’ospedale e quel­le ester­ne. Dopo, ad inte­gra­zio­ne, ven­go­no le con­ven­zio­ni con strut­tu­re pri­va­te. Le qua­li sono attual­men­te tre, due con strut­tu­re sull’isola e una nel con­ti­nen­te. E’ sta­to richie­sto, ed in par­te già avve­nu­to nel pas­sa­to, di aumen­ta­re le pre­sta­zio­ni da asse­gna­re alle strut­tu­re loca­li, attra­ver­so i ban­di dell’azienda, pro­prio per dimi­nui­re il disa­gio dei cit­ta­di­ni e i costi per l’azienda. A que­sto pro­po­si­to non cono­scia­mo i costi dei tra­spor­ti con le ambu­lan­ze o auto medi­che. Però voglia­mo sot­to­li­nea­re il gran­de e inso­sti­tui­bi­le lavo­ro che svol­ge il mon­do del volon­ta­ria­to nel­le varie Asso­cia­zio­ni lega­te al ser­vi­zio sani­ta­rio e sgom­bra­re il cam­po da qual­sia­si stu­pi­da illa­zio­ne su pre­sun­ti inte­res­si da par­te di que­sto set­to­re: riten­go ver­go­gno­sa qual­sia­si affer­ma­zio­ne di que­sto tipo. Peral­tro ogni inter­ven­to è sem­pre lega­to ad una pre­scri­zio­ne medi­ca e non è lascia­ta al libe­ro arbi­trio del­le Asso­cia­zio­ni.
La came­ra iper­ba­ri­ca.
Oggi la Came­ra Iper­ba­ri­ca, date le sue poten­zia­li­tà, risul­ta sot­tou­ti­liz­za­ta. E’ pre­vi­sta la defi­ni­zio­ne di un pro­get­to per l’u­ti­liz­zo del­la stes­sa non solo per situa­zio­ni emer­gen­zia­li ma anche rou­ti­na­ria­men­te (medi­ci­na iper­ba­ri­ca), attra­ver­so per­so­na­le medi­co e infer­mie­ri­sti­co esper­tiz­za­to e l’inclusione di due tec­ni­ci con assun­zio­ne diret­ta. Pro­get­to che l’azienda sarà chia­ma­ta a finan­zia­re.
Per quan­to riguar­da infi­ne il 118, caro Con­si­glie­re, non si trat­ta di non cono­scen­za del ter­ri­to­rio. Il siste­ma 118 è un siste­ma inte­gra­to a livel­lo regio­na­le con sub ambi­ti pro­vin­cia­li e fun­zio­na in misu­ra del­le tur­na­zio­ni e dei ser­vi­zi com­ples­si­vi. Tra poco peral­tro diver­rà un nume­ro nazio­na­le. Insom­ma a chia­ma­ta non par­te l’ambulanza più vici­na ma quel­la che è libe­ra da altri ser­vi­zi nel tur­no.

Per con­clu­de­re, di que­sto e di mol­to altro si dovrà par­la­re e discu­te­re nei luo­ghi isti­tu­zio­na­li e anche nel con­fron­to con i cit­ta­di­ni. Però pos­so garan­tir­le, caro Con­si­glie­re, che non si trat­ta di argo­men­ti cari solo a lei. Il rap­por­to e le richie­ste di inter­ven­to sono costan­ti, direi qua­si quo­ti­dia­ne, non solo con i respon­sa­bi­li del­la Zona Elba ma anche con la Dire­zio­ne Gene­ra­le e la Dire­zio­ne Sani­ta­ria del­la USL TNO e anche con i cana­li del­la Regio­ne Tosca­na. Per­ché a tut­ti è caro il desti­no e il futu­ro del­la nostra SANITA’.

Ange­lo Zini

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